Il Ftse Italia Banche chiude con un leggero rialzo dello 0,1% e in direzione opposta rispetto all’omologo europeo (-0,2%), tenendo a galla anche il Ftse Mib (0,0%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, con le due superpotenze che però hanno ripreso i negoziati e raggiunto un accordo di massima, che potrebbe essere parzialmente ratificato nelle prossime settimane.
Intanto, è stata raggiunta un’intesa tra Regno Unito e Unione Europea sulla Brexit, su cui il Parlamento inglese ha rinviato il voto.
Sul fronte italiano, il Governo ha ultimato i dettagli del documento relativo alla manovra 2020, inviato alla Commissione UE, la quale ha chiesto chiarimenti in proposito, precisando che la traiettoria di riduzione del debito potrebbe andare contro le regole europee, anche se non sono attesi grossi sconvolgimenti nell’impalcatura.
In questo contesto, con lo spread Btp-Bund portatosi in area 130 pb, il comparto bancario ha visto prevalere di poco gli acquisti, frenato da qualche realizzo.
Sul Ftse Mib si mette in luce Intesa Sanpaolo (+1%), mentre frena UniCredit (-0,5%), su cui sono tornate le voci sulla possibile creazione di una sub-holding che raggruppi le attività estere e con la banca che prosegue con il de-risking.
Sul Mid Cap rallenta Mps (-3%), con il de-risking che potrebbe slittare al 2020 secondo gli ultimi rumor e con la banca che procede con l’iter per la cessione degli immobili.
Stop per Popolare Sondrio (-0,4%), su cui la Bce ha indicato di dare priorità al de-risking non dando l’ok all’acquisto di Caricento.
Tra le Small Cap focus su Carige, che rimane sospesa dalle negoziazioni, con l’assemblea straordinaria del 20 settembre che ha dato l’ok al piano di rafforzamento patrimoniale da 900 milioni, di cui 700 milioni come aumento di capitale. Nel frattempo, l’amministrazione straordinaria è stata prorogata a fine anno.