Banche (+2,3%) – UniCredit mette il turbo dopo i conti (+6%)

Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo del 2,3% e allineato all’omologo europeo (+2,3%), sostenendo anche il Ftse Mib (+0,6%).

Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, con le due superpotenze che però hanno ripreso i negoziati e raggiunto un accordo di massima, su cui è aumentato l’ottimismo che possa essere ratificato nelle prossime settimane.

Intanto, è stata raggiunta un’intesa tra Regno Unito e Unione Europea sulla Brexit, anche se quest’ultima è slittata al 31 gennaio 2020.

Sul fronte italiano, il Governo ha inviato la manovra 2020 alle Camere, dove è iniziato l’iter per l’approvazione e con l’UE che per ora non la boccerà.

In questo contesto, nonostante lo spread Btp-Bund portatosi in area 140 pb, il comparto bancario ha portato a casa un’ottima seduta, mentre prosegue la tornata delle trimestrali.

Sul Ftse Mib  sprint di UniCredit (+6%), dopo i conti migliori delle attese e la cessione della quota detenuta in Mediobanca (-1,8%), nel cui capitale Leonardo Del Vecchio che dovrebbe essere salito a circa il 10 per cento. Bene Ubi (+2,6%), il cui board approverà oggi i risultati.

Sul Mid Cap contiene il ribasso Mps (-0,3%), dopo la trimestrale e con il mercato che resta in attesa di novità sui dettagli dell’uscita del Mef dal capitale e sul de-risking.

Ok Creval (+3,4%) dopo la trimestrale migliore delle attese, seppure in calo rispetto allo stesso periodo del 2018 e con la banca che potrebbe accelerare il de-risking.

Tra le Small Cap focus su Carige, che rimane sospesa dalle negoziazioni, con l’assemblea straordinaria del 20 settembre che ha dato l’ok al piano di rafforzamento patrimoniale da 900 milioni, di cui 700 milioni come aumento di capitale. Nel frattempo, l’amministrazione straordinaria è stata prorogata a fine anno. Il tutto in attesa della prossima fase.