Il Ftse Italia Banche chiude invariato e in linea all’analogo europeo (-0,2%), frenando in parte anche il Ftse Mib (+0,1%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, con le due superpotenze che però hanno ripreso i negoziati e raggiunto un accordo di massima, che dovrebbe essere ratificato nelle prossime settimane.
Sul fronte italiano, il Governo ha inviato la manovra 2020 alle Camere, dove è iniziato l’iter per l’approvazione e con l’UE che per ora non la boccerà.
In questo contesto, nonostante lo spread Btp-Bund rimasto in area 160 pb, sul comparto bancario sono prevalse di poco le vendite.
Sul Ftse Mib in luce Bper (+1,3%), che vuole farsi trovare pronta al consolidamento atteso nel 2020 e con l’azionista Unipol che è pronta a supportare un’eventuale operazione.
Bene Ubi (+1,8%), che presenterà il nuovo piano industriale nel primo trimestre 2020 e il cui Ceo Victor Massiah ha detto in un’intervista che un’eventuale fusione deve essere ben ponderata.
Sul Mid Cap contiene il calo Mps (-0,1%), con il mercato che resta in attesa di novità sui dettagli dell’uscita del Mef dal capitale e sul de-risking.
Ritraccia ancora Creval (-2,1%), dopo i rialzi seguiti ad alcuni rumor di stampa in ottica M&A e con la banca che ha collocato un bond.
Tra le Small Cap focus su Carige, che rimane sospesa dalle negoziazioni, con l’assemblea straordinaria del 20 settembre che ha dato l’ok al piano di rafforzamento patrimoniale da 900 milioni, di cui 700 milioni come aumento di capitale. Nel frattempo, l’amministrazione straordinaria è stata prorogata a fine anno. Il tutto in attesa della prossima fase.