TIM – Ancora acquisti sul titolo (+1,4%) in testa al FTSE Mib

Sesta seduta consecutiva all’insegna del denaro per il titolo Telecom Italia che, intorno alle ore 10:35, scambia a 0,57 euro in rialzo dell’1,4%, posizionandosi in testa al principale indice di Milano (-0,5%).

Gli acquisti odierni sulle azioni del colosso italiano sono stati sostenuti dall’upgrade della raccomandazione da parte di Barclays, che ha rivisto il giudizio da “underweight” a “equalweight”, alzando il target price da 0,52 euro a 0,65 euro. Valutazione che presenta un potenziale upside del 14% rispetto agli attuali corsi.

Ricordiamo inoltre che lo scorso 19 novembre è scaduto il termine per la presentazione delle offerte vincolati per Open Fiber da parte dei fondi infrastrutturali: nel corso di un’intervista rilasciata due giorni fa a IlSole24Ore, l’Ad Luigi Gubitosi ha sottolineato come “le trattative per la creazione della rete unica possono andare in porto e se ciò non avverrà sarà un’occasione persa per le parti in causa e per il Paese”.

Gubitosi ha aggiunto inoltre che in “tutto il mondo il modello di riferimento è quello di un operatore integrato, che in Italia significa Tim. Le tecnologie sono numerose, evolvono rapidamente, vanno integrate, hanno bisogno di economie di scala e competenze. Le reti devono soddisfare le esigenze dei clienti e solo un operatore integrato può conoscere veramente di cosa ha bisogno il cliente finale”.

Un’operazione in cui “i fondi infrastrutturali potrebbero affiancarci e diventare protagonisti del settore della rete in fibra, sia in Italia sia in Brasile, poiché offrono capitali a lungo termine a condizioni interessanti”.

Nel corso dell’intervista sono state rilasciate infine ulteriori indicazioni riguardanti i conti societari, che con riferimento al bilancio 2019 presentano una situazione “in linea con le nostre previsioni, nonostante un mercato molto competitivo con prezzi che in Italia sono tra i più bassi d’Europa”.

Priorità assoluta resterà nel dettaglio la riduzione di 6 miliardi del debito, inizialmente pari a 25,2 miliardi: “l’accordo con Vodafone su Inwit permetterà di tagliare circa 1 miliardo e mezzo d’indebitamento e altri 500 milioni arriveranno dall’intesa sul credito al consumo con il Santander. Dalla riduzione organica, invece, otterremo nel 2019 1,2 miliardi di miglioramento”, per un totale di circa 3 miliardi, metà dell’obiettivo, dopo solo un anno”.