Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un ribasso dell’1,3% e allineato all’omologo europeo (-1%), non beneficiando della seduta positiva del comparto bancario (+0,7%) e facendo peggio del Ftse Mib (-0,3%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, con le due superpotenze che però hanno ripreso i negoziati e raggiunto un accordo di massima, la cui ratifica potrebbe però slittare al 2020.
Sul fronte italiano, il Governo ha inviato la manovra 2020 alle Camere, dove è iniziato l’iter per l’approvazione e con l’UE che per ora non la boccerà.
La giornata vivace del settore creditizio non ha impattato sui titoli dell’asset management, su cui sono scattati dei realizzi dopo le ultime sedute in rialzo.
Sul Ftse Mib ancora acquisti su Nexi (+0,9%), che ha avviato dei contatti preliminari con Intesa Sanpaolo per rafforzare la partnership.
Male Exor (-2,8%), mossasi in scia all’andamento della controllata Fca nel giorno dell’Investor Day in cui il Ceo John Elkann ha affermato che nel prossimo decennio la holding continuerà a ridurre il debito.
Tra le Mid Cap risale di poco Banca Ifis (+0,2%), che presenterà il nuovo piano industriale a gennaio 2020. Stop per Cerved (-1,3%), che lavora per valorizzare il credit management, mentre perde ancora terreno doValue (-0,6%), secondo rumor interessata alla piattaforma di gestione di Eurobank e con il socio Eurocastle che ha avviato un’offerta su circa il 19% del capitale.
Ok illimity (+1,4%), che ha ampliato l’offerta della banca diretta con i prestiti personali tramite la partnership con Santander Consumer Bank.
Tra le Small Cap denaro su Banca Intermobiliare (+0,4%), che nei primi nove mesi ha evidenziato una riduzione del deficit.
Continua il buon momento di Banca Sistema (+0,9%), che ha acquistato il credito su pegno da Intesa Sanpaolo.