Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina la settimana con un ribasso dell’1,3% e al di sotto dell’omologo europeo (-%), non beneficiando della tenuta del comparto bancario (+0,2%) e uniformandosi al Ftse Mib (-1,4%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, con le due superpotenze che però hanno ripreso i negoziati e raggiunto un accordo di massima, la cui ratifica potrebbe però slittare al 2020.
Sul fronte italiano, il Governo ha inviato la manovra 2020 alle Camere, dove è iniziato l’iter per l’approvazione e con l’UE che per ora non la boccerà.
La performance positiva del settore creditizio ha impattato in larga parte anche sui titoli dell’asset management, tra i quali sul Ftse Mib si mette in luce Azimut (+1,1%), appena entrata nel mercato americano degli investimenti alternativi. Sul Mid Cap in spolvero Banca Mediolanum (+5,7%).
Sul listino principale mette il turbo Nexi (+7,8%), che ha avviato dei contatti preliminari con Intesa Sanpaolo per rafforzare la partnership.
Male Exor (-4%), mossasi in scia all’andamento della controllata Fca e il cui Ceo John Elkann ha affermato che nel prossimo decennio la holding continuerà a ridurre il debito.
Tra le Mid Cap vendite su Banca Ifis (-5,1%), che presenterà il nuovo piano industriale a gennaio 2020. Tiene Cerved (+0,1%), che lavora per valorizzare il credit management, mentre sprofonda doValue (-16,3%), secondo rumor interessata alla piattaforma di gestione di Eurobank e con il socio Eurocastle che ha avviato un’offerta su circa il 19% del capitale.
Ok illimity (+0,4%), che ha ampliato l’offerta della banca diretta con i prestiti personali tramite la partnership con Santander Consumer Bank.
Tra le Small Cap in rosso Banca Intermobiliare (-5,7%), che nei primi nove mesi ha evidenziato una riduzione del deficit.
Rally di Banca Sistema (+8,8%), che ha acquistato il credito su pegno da Intesa Sanpaolo.