Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso dello 0,7% e in linea all’analogo europeo (-1,2%), rallentando anche il Ftse Mib (0,0%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, il cui accordo per risolvere la disputa potrebbe slittare al 2020.
Sul fronte italiano, si resta in attesa dell’approvazione della manovra 2020 da parte del Parlamento entro fine anno.
In questo contesto, con lo spread Btp-Bund salito in area 170 pb, sul comparto bancario hanno preso il sopravvento le vendite.
Sul Ftse Mib contiene il calo UniCredit (-0,5%), nel giorno della presentazione del piano che nel 2023 prevede un utile netto di 5 miliardi facendo leva sulla crescita organica. La banca presenta requisiti patrimoniali superiori alla soglia minima fissata dalla BCE.
Resiste alle vendite Bper (+0,7%), che presenta requisiti patrimoniali già ampiamente superiori rispetto alla soglia minima indicata dalla BCE per il 2020 e che ha visto un riassetto nella prima linea manageriale.
Sul Mid Cap stop per Mps (-1,3%), con il mercato che resta in attesa di novità sui dettagli dell’uscita del Mef dal capitale, sul de-risking e sulla cessione degli immobili non core.
Tra le Small Cap focus su Carige, che rimane sospesa dalle negoziazioni, in attesa di notizie sull’avvio dell’aumento di capitale da 700 milioni.