Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina la settimana con un lieve ribasso dello 0,1% e allineato all’omologo europeo (-0,2%), beneficiando solo marginalmente degli acquisti sul comparto bancario (+0,6%) e uniformandosi al Ftse Mib (-0,3%).
Sullo sfondo permangono i timori per il rallentamento della crescita globale, soprattutto a causa della diatriba commerciale a colpi di dazi tra Stati Uniti e Cina, su cui restano le incertezze sulle tempistiche per il raggiungimento di un possibile accordo.
Sul fronte italiano, si resta in attesa dell’approvazione della manovra 2020 da parte del Parlamento entro fine anno.
L’andamento positivo del settore creditizio ha impattato solo parzialmente sui titoli dell’asset management, tra i quali sul Ftse Mib si mette in luce Fineco (+0,5%), il cui Ceo Alessandro Foti ha ribadito la strada della crescita organica e che a novembre ha riportato una solida raccolta netta.
Sul Mid Cap spicca Banca Generali (+2%), che dal 23 dicembre tornerà nel Ftse Mib e che a novembre ha messo in luce un robusto dato sulla raccolta netta.
Sul listino principale realizzi su Nexi (-2,2%), dopo il rally seguito all’avvio nei giorni scorsi di contatti preliminari con Intesa Sanpaolo per rafforzare la partnership.
Tra le Mid Cap risale Banca Ifis (+1%), che per quest’anno si attende un utile netto compreso tra 110-130 milioni e che ha acquistato un nuovo portafoglio di Npl. Stop per Cerved (-0,9%), al lavoro per valorizzare il credit management e su altre possibile opzioni strategiche, e doValue (-1,1%), secondo rumor interessata alla piattaforma di gestione di Eurobank.
Tra le Small Cap tiene Banca Intermobiliare (+0,4%), con il cda che ha ricevuto dai soci la delega ad aumentare il capitale fino a un massimo di 100 milioni, il quale ha ricevuto anche il via libera di Bankitalia. Nel frattempo è stato raggiunto un accordo con i sindacati.