Mercati – Piazza Affari termina piatta insieme agli eurolistini

Giornata povera di spunti per i listini europei, che chiudono poco distanti dalla parità, in linea con l’andamento di Wall Street nelle prime ore di contrattazioni.

A Milano, il Ftse Mib termina invariato a 23.628 punti, mediamente in linea con il Ftse 100 di Londra (+0,2%), il Cac 40 di Parigi (-0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%), mentre il Dax di Francoforte perde lo 0,5 per cento.

Oltreoceano, viaggiano poco mossi anche Dow Jones (flat), S&P 500 (+0,1%) e Nasdaq (+0,2%), prima del voto della Camera statunitense in merito alla procedura di impeachment nei confronti di Donald Trump.

Esaurita la spinta derivante dall’accordo tra Usa e Cina, che dovrebbe essere siglato a gennaio, gli investitori mantengono un approccio cauto e restano attenti ad eventuali segnali in grado di estendere ulteriormente il rally che negli ultimi giorni ha portato l’equity a registrare nuovi massimi.

Pochi appuntamenti di rilievo prima della fine del 2019, fra cui le riunioni di domani delle banche centrali di Giappone e Inghilterra, oltre alla revisione del Pil statunitense attesa per venerdì, giornata in cui scadranno contemporaneamente opzioni e futures su azioni e indici.

Dall’agenda macro sono giunti i dati di novembre sull’inflazione dell’eurozona, confermata in rialzo all’1%, oltre all’indice IFO che ha evidenziato un miglioramento oltre le attese della fiducia delle aziende tedesche (96,3 punti), delle aspettative di business (93,8 punti) e della valutazione sulla situazione corrente (98,8 punti).

Sul Forex arretra ancora la sterlina, a 1,307 dollari e a 0,851 nei confronti dell’euro, in scia al tentativo del premier britannico Boris Johnson di bloccare l’estensione del processo di transizione oltre il 2020. Mossa che potrebbe complicare le trattative con l’UE e portare ad un’uscita senza intesa. Euro in calo a 1,112 dollari mentre il cambio fra biglietto verde e yen risale a 109,6.

Tra le materie prime perde terreno l’oro, a 1.475 dollari l’oncia, mentre annullano i precedenti ribassi le quotazioni del greggio con il Brent (flat) a 66,1 dollari e il Wti (-0,1%) a 60,8 dollari, dopo il calo delle scorte americane emerso dai dati settimanali dell’Energy Information Administration.

Vendite sull’obbligazionario, con lo spread Btp-Bund che si attesta a 159 punti base e il rendimento del decennale italiano in risalita all’1,34 per cento.

Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano Poste Italiane (+1,3%), Eni (+0,85%) ed Exor (+0,8%), mentre in coda al Ftse Mib si collocano Stm (-1,6%) e Nexi (-2,1%).

Invariata Fca, che ha raggiunto l’accordo per la fusione con Psa, operazione da cui nascerà il quarto costruttore automobilistico al mondo.