Media (-1,4%) – In evidenza Triboo (+5,3%) e Cose Belle d’Italia (+5,1%) nell’ultima ottava

Il Ftse Italia Media ha segnato un -1,4% w/w, rispetto al -0,1% w/w del corrispondente indice europeo, con gli investitori che attendono l’imminente formalizzazione dell’accordo commerciale di fase uno tra Stati Uniti e Cina, prevista per il prossimo 15 gennaio.

Riguardo al settore media, sono stati diffusi i dati Fcp-Assointernet che hanno evidenziato una crescita degli investimenti pubblicitari online a novembre del 7,3% a/a (+3,1% da inizio 2019).

Riguardo al settore media, sono stati diffusi i dati Fcp-Assoradio relativi al fatturato della pubblicità via radio, che hanno evidenziato un calo dell’1,8% a 39,4 milioni a/a nel mese di novembre 2019, ma una crescita del 2,3% nel progressivo gennaio-novembre 2019.

Tra le Mid Cap, acquisti su Mondadori (+2,2% w/w). Vendite, invece, su Rcs Mediagroup (-0,8%) e Mediaset (-2,4% w/w). Venerdì scorso, l’assemblea straordinaria degli azionisti, da cui è stata esclusa Simon Fiduciaria, ha approvato le modifiche allo statuto della holding olandese Mfe.

Inoltre il Tar del Lazio ha rigettato l’istanza cautelare depositata da Vivendi lo scorso 3 gennaio, con la quale aveva richiesto di sospendere la delibera Agcom che limita al 9,9% i diritti di voto del socio francese in Mediaset.

Tra le Small Cap, ben comprate Triboo (+5,3% w/w), Cose Belle d’Italia (+5,1% w/w) e Class Editori (+3,1% w/w).

Denaro anche su Caltagirone Editore (+1,9% w/w), Il Sole 24 Ore (+1,8% w/w) e Monrif (+1% w/w).

Lettera su Cairo Communication (-1,3% w/w) e Poligrafici Editoriale (-2,4% w/w). In coda al segmento, Mondo Tv (-3,5% w/w) che ha annunciato un nuovo accordo di syndication con la società ucraina LLC CAT per la concessione in licenza di diritti free-to-air sul primo canale nazionale di quattro prodotti della library classica di Mondo Tv.