Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso dell’1,7% e facendo peggio dell’analogo europeo (-0,7%), frenando anche il Ftse Mib (-0,6%).
Sul versante internazionale si riducono in parte i timori per il rallentamento della crescita globale, con Usa e Cina che hanno firmato ieri la fase 1 dell’accordo commerciale.
Sul fronte italiano, le imminenti elezioni in Emilia-Romagna daranno un’idea sulla tenuta del Governo, il tutto dopo le dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico dei 5 Stelle, uno dei partiti che appoggia il Governo.
In questo contesto, con lo spread Btp-Bund risalito in area 165-170 pb, sul comparto bancario sono scattate le vendite.
Sul Ftse Mib resistono meglio Intesa Sanpaolo (-1%), tra le banche più solide e profittevoli in Italia e in Europa, e Mediobanca (-1,2%), in attesa delle prossime mosse di Leonardo Del Vecchio.
Sul Mid Cap ritraccia leggermente Mps (-0,3%), in attesa di novità sulle trattative tra Mef e UE sul de-risking e sulla cessione degli immobili non core, con la banca che ha collocato un nuovo bond, mentre frena Popolare Sondrio (-1,7%), il cui cda non ha accolto la richiesta di diventare socio arrivata dal fondo Amber.
Tra le Small Cap focus su Carige, che ha portato a termine il rafforzamento patrimoniale e il de-risking e che adesso potrà tornare a concentrarsi sull’attività ordinaria.