Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso dello 0,6% e in linea all’analogo europeo (-0,5%), frenando anche il Ftse Mib (0,0%).
Sul versante internazionale si riducono in parte i timori per il rallentamento della crescita globale, con Usa e Cina che hanno firmato ieri la fase 1 dell’accordo commerciale.
Nel frattempo, la Bce ha lasciato invariati i tassi di interesse e avviato un riesame della strategia di politica monetaria.
Sul fronte italiano, le imminenti elezioni in Emilia-Romagna daranno un’idea sulla tenuta del Governo, il tutto dopo le dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico dei 5 Stelle, uno dei partiti che appoggia il Governo.
In questo contesto, nonostante lo spread Btp-Bund riportatosi in area 160 pb, il comparto bancario ha rallentato nuovamente.
Sul Ftse Mib resistono meglio UniCredit (-0,1%), alle prese con l’implementazione del nuovo piano strategico, e Intesa Sanpaolo (-0,5%), tra le banche più solide e profittevoli in Italia e in Europa.
Sul Mid Cap ritraccia ancora Mps (-2,6%), in attesa di novità sulle trattative tra Mef e UE sul de-risking e sulla cessione degli immobili non core, con la banca che ha collocato un nuovo bond, mentre rallenta Popolare Sondrio (-1,6%), il cui cda non ha accolto la richiesta di diventare socio arrivata dal fondo Amber.
Tra le Small Cap focus su Carige, che ha portato a termine il rafforzamento patrimoniale e il de-risking e che adesso potrà tornare a concentrarsi sull’attività ordinaria.