Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo del 2,5% e “battendo” l’analogo europeo (+1,6%), sostenendo anche il Ftse Mib (+2,6%).
Sul versante internazionale si riducono in parte i timori per il rallentamento della crescita globale, con Usa e Cina che hanno firmato ieri la fase 1 dell’accordo commerciale, anche se adesso c’è qualche preoccupazione legata al diffondersi del coronavirus con epicentro la Cina.
Sul fronte italiano, l’esito delle elezioni in Emilia-Romagna hanno segnato la vittoria del PD, che rafforza la tenuta del Governo appoggiato dallo stesso PD e dal M5S, nonostante il crollo di quest’ultimo nella stessa tornata elettorale.
In questo contesto, con lo spread Btp-Bund mantenutosi in area 140 pb, il comparto bancario ha portato a casa una giornata positiva, beneficiando anche delle conferme positive sulla situazione patrimoniale dei principali istituti tricolore.
Sul Ftse Mib bene Ubi (+2,9%), che presenterà il piani industriale il prossimo 17 febbraio, Intesa Sanpaolo (+2,2%), tra le banche più solide e profittevoli in Italia e in Europa, e UniCredit (+2,5%), sostenuta anche dalla conferma del ‘buy’ da parte di Ubs.
Sul Mid Cap ripiega leggermente Mps (-0,2%), in attesa di novità sulle trattative tra Mef e UE sul de-risking e sulla cessione degli immobili non core.
Tra le Small Cap focus su Carige, che ha portato a termine il rafforzamento patrimoniale e il de-risking e che adesso potrà tornare a concentrarsi sull’attività ordinaria, anche in vista della riammissione in Borsa.