Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un guadagno dello 0,7% e al di sopra dell’omologo europeo (+0,3%), beneficiando della seduta positiva del comparto bancario (+0,4%) e uniformandosi al Ftse Mib (+0,6%).
Sul versante internazionale si riducono in parte i timori per il rallentamento della crescita globale, con Usa e Cina che hanno firmato ieri la fase 1 dell’accordo commerciale, anche se adesso c’è qualche preoccupazione legata al diffondersi del coronavirus con epicentro la Cina.
Sul fronte italiano, l’esito delle elezioni in Emilia-Romagna hanno segnato la vittoria del PD, che rafforza la tenuta del Governo appoggiato dallo stesso PD e dal M5S, nonostante il crollo di quest’ultimo nella stessa tornata elettorale.
La resilienza del settore creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management, che consolidano la performance della seduta precedente, sostenuta da un report positivo di Hsbc sul settore, incluse Fineco (+1,8%), Banca Generali (+1,5%) e Azimut (+0,6%) sul Ftse Mib, nonché Banca Mediolanum (+1,2%), che ha registrato delle buone perfomance fee nel 2019, e Anima (+1,6%) sul Mid Cap.
Sul listino principale continua la corsa di Nexi (+2,4%), su nuovi massimi e sempre al centro di rumor su possibili operazioni straordinarie.
Tra le Mid Cap denaro su Banca Ifis (+0,2%), che ha da poco presentato il nuovo piano industriale al 2022. Ok Cerved (+3,4%), al lavoro per valorizzare il credit management, mentre rallenta ancora doValue (0,0%), che ha registrato dei cambiamenti nell’assetto azionario.
Tra le Small Cap stop per Banca Intermobiliare (-2,5%), alle prese con l’implementazione del nuovo piano strategico.