Il Ftse Italia Banche chiude l’ottava con un ribasso del 2,9% e al di sotto dell’analogo europeo (-1,8%), portandosi dietro anche il Ftse Mib (-3,1%).
Sul versante internazionale si riducono in parte i timori per il rallentamento della crescita globale, con Usa e Cina che hanno firmato ieri la fase 1 dell’accordo commerciale, anche se adesso c’è qualche preoccupazione legata al diffondersi del coronavirus con epicentro la Cina.
Sul fronte italiano, l’esito delle elezioni in Emilia-Romagna ha segnato la vittoria del PD, che rafforza la tenuta del Governo appoggiato dallo stesso PD e dal M5S, nonostante il crollo di quest’ultimo nella stessa tornata elettorale.
In questo contesto, nonostante lo spread Btp-Bund ristrettosi sotto i 140 pb, sul comparto bancario sono prevalse le vendite, aspettando l’avvio delle trimestrali.
Sul Ftse Mib male Mediobanca (-5,8%), con Banca Mediolanum che non considera più strategica la quota nel capitale dell’istituto e in attesa delle prossime mosse di Leonardo Del Vecchio. Resiste nettamente meglio Intesa Sanpaolo (-1,4%), che martedì 4 febbraio darà il via alla nuova tornata di trimestrali.
Sul Mid Cap ripiega Mps (-5,3%), in attesa di novità sulle trattative tra Mef e UE sul de-risking e sulla cessione degli immobili non core. Sotto pressione Creval (-5,7%), che prosegue il de-risking.
Tra le Small Cap focus su Carige, che ha portato a termine il rafforzamento patrimoniale e il de-risking e che adesso può tornare a concentrarsi sull’attività ordinaria, anche in vista della riammissione in Borsa.