Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un guadagno del 2,1% e al di sopra dell’omologo europeo (+1,5%), beneficiando della seduta positiva del comparto bancario (+2,8%) e facendo meglio del Ftse Mib (+1,6%).
Sul versante internazionale si riducono in parte i timori per il rallentamento della crescita globale, con Usa e Cina che hanno firmato ieri la fase 1 dell’accordo commerciale, anche se adesso c’è qualche preoccupazione legata al diffondersi del coronavirus con epicentro la Cina.
Sul fronte italiano, l’esito delle recenti elezioni regionali ha segnato la vittoria del PD, che rafforza la tenuta del Governo appoggiato dallo stesso PD e dal M5S, nonostante il crollo di quest’ultimo nella stessa tornata elettorale, mentre gli ultimi dati hanno confermato la stagnazione dell’economia.
Il rimbalzo del settore creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management, tra cui Azimut (+3%), Fineco (+2,5%) e Banca Generali (+3,3%) sul Ftse Mib in attesa dei risultati.
Sul listino principale ritraccia Nexi (-1,4%), sempre al centro di rumor su possibili operazioni straordinarie dopo l’ultima operazione nel settore del pagamenti digitali.
Tra le Mid Cap risale Banca Ifis (+1,9%), che ha da poco presentato il nuovo piano industriale al 2022. Ok Cerved (+0,5%), al lavoro per valorizzare il credit management e che ha completato un’acquisizione in quest’area, mentre frena ancora doValue (-0,7%), che ha registrato dei cambiamenti nell’assetto azionario. Tutte e tre divulgheranno i risultati nei prossimi giorni.
Tra le Small Cap tornano gli acquisti su Banca Intermobiliare (+2,5%), alle prese con l’implementazione del nuovo piano strategico aspettando i conti.