Utility (+1%) – Hera (+2%) migliore tra le Big nei cinque giorni

Nella settimana dal 10 al 14 febbraio, il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un +1%, facendo peggio del corrispondente europeo (+3%) e del Ftse Mib (+1,6%).

Nelle cinque sedute le borse europee hanno chiuso positive, nonostante i segnali contrastanti sulla diffusione del virus cinese. Focus sulle trimestrali e sugli interventi dei presidenti di Bce e Fed, con Powell che ha sottolineato come la politica monetaria della Fed sia appropriata e rimarrà tale in assenza di cambiamenti dell’outlook.

La Commissione europea ha ritoccato al ribasso la stima per il Pil italiano da +0,4% a +0,3% nel 2020 (peggiore in Europa) e da +0,7% a +0,6% nel 2021.

Sull’obbligazionario, in chiusura di ottava lo spread Btp-Bund si è attestato a 132 punti base con il rendimento del decennale italiano allo 0,92%.

Tornando al comparto utility, tra le Big la migliore è stata Hera (+2%).

Segue A2A (+1,3%) che avrebbe proposto ad Ascopiave (-5,8%) di costruire, insieme ai possibili partner Agsm e Aim, ipotesi di sviluppo industriale congiunto, per esempio sulle reti gas. Il tutto avviene dopo che A2A che aveva acquistato dal fondo Amber il 4,1% di Ascopiave. Mossa a cui Ascopiave aveva replicato la scorsa settimana acquisendo il 3,67% dell’alleata lombarda di A2A, Acsm Agam.

Su A2A Kepler Cheuvreux ha rivisto la raccomandazione a Buy da Hold e il prezzo obiettivo a 2,00 euro da 1,60 euro.

Su Enel (+1,2%) Mediobanca ha alzato il prezzo obiettivo a 8,60 euro da 7,50 euro, confermando il giudizio “Outperform”.

La controllata cilena Enel Generación Chile a inizio anno ha chiuso la centrale a carbone di Tarapacá, in anticipo rispetto alla originaria tabella di marcia prevista per il mese di maggio 2020.

La controllata spagnola, Endesa, ha comunicato i dati operativi previsionali cumulati relativi al 2019, oltre a quelli del quarto trimestre, che hanno risentito principalmente della contrazione della produzione degli impianti a carbone e delle centrali idroelettriche.

Su Terna (+0,3%) Banca Akros ha alzato il target price a 6,10 euro da 5,80 euro, confermando la raccomandazione “Neutral”.

Italgas (-0,3%) è stata recentemente confermata nell’indice CDP (Carbon Disclosure Project) e ha ricevuto valutazione positiva dallo Standard Ethics Rating.

Snam (-1,6%), considerati gli acquisti effettuati tra il 5 e il 11 febbraio e le azioni già in portafoglio, detiene 112.480.195 azioni proprie, pari al 3,31% del capitale sociale.

Tra le Mid, chiude in coda Ascopiave (-5,8%) in scia alle vicende con A2A.

Tra i titoli a minori capitalizzazione, allungo deciso di Seri Industrial (+25,7%).

Acquisti anche su Edison (+1%) che nel 2019 ha registrato un Ebitda in progresso del 37,8% a 587 milioni. Per il 2020 il management prevede che l’Ebitda si collocherà in un intervallo compreso tra 560 e 620 milioni.

A gennaio 2020, secondo le rilevazioni di Terna, la domanda di elettricità in Italia è stata di 27,5 miliardi di kWh, in calo del 4% rispetto allo stesso mese del 2019. La produzione nazionale netta (24,3 miliardi di kWh) è diminuita del 6,6% su base annua.

Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia nel 2019 si è arrestata la crescita delle emissioni di CO2 grazie alle economie avanzate.

Infine, sull’internazionale, la britannica Centrica ha registrato conti in rosso nel 2019.