Gli effetti del coronavirus peseranno sul lusso, in particolare sulla domanda, con conseguenti ripercussioni sulla crescita.
E’ quanto emerge da un report di Goldman Sachs, nel quale la banca d’affari afferma che, dopo la precedente fase di forte crescita, il settore dovrebbe evidenziare uno stallo della crescita nel 2020, con il rischio che si verifichi una contrazione, se non ci sarà un recupero nel secondo semestre.
L’istituto si attende tuttavia che l’impatto sulla domanda sarà temporaneo e che i brands, a seconda della propria forza, della categoria di prodotto e della durata della fase di stallo, potranno compiere un recupero a livello di vendite.
Nel dettaglio Goldman Sachs prevede per il 2020 una crescita media zero del lusso a cambi costanti, a fronte del +5% precedente stimato e vendite in calo del 9% nel primo semestre (precedente stima +6%).
La domanda dovrebbe tuttavia iniziare a migliorare a metà dell’anno corrente, con una ripresa nel quarto trimestre.
Inoltre Goldman Sachs segnala che il settore del lusso è ciclico e nei periodi di incertezza gli acquisti sono solitamente posticipati o cancellati. Fattore quest’ultimo che potrebbe però dare una spinta aggiuntiva alla crescita quando inizierà la fase di recupero.
Guardando alle maggiori società europee del lusso, Goldman Sachs ha abbassato per tutte le stime sulle vendite per il 2020.
Società tra le quali le quotate italiane Ferragamo (-5,8% vs precedente stima), Moncler (-4,6%), Tod’s (-4,3%) e Cucinelli (-1,6%).