Il CdA di Carel Industries ha esaminato gli impatti dell’attuale situazione congiunturale connessi all’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di Covid-19.
A causa delle restrizioni dovute al coronavirus, nel mese di febbraio il plant basato in Cina ha subito uno stop produttivo di circa una settimana.
In Italia la diffusione del virus ha comportato, a partire dal 26 marzo e con termine attualmente previsto al 3 aprile, il fermo della produzione dello stabilimento di Brugine e una riduzione della capacità produttiva dello stabilimento di Rescaldina.
Sono attualmente operativi gli altri impianti produttivi della società situati in Croazia, Nord America, Sud America, Cina e Germania.
Nei primi due mesi, in termini economici, la diffusione del Covid-19 ha impattato principalmente sull’area asiatica comportando una contrazione dei ricavi nella regione.
Il CdA ha specificato che il gruppo dispone di una liquidità sufficiente a garantire flessibilità in caso di deterioramento dello scenario economico, rischio che si ritiene comunque mitigato dalla diversificazione geografica. Tuttavia il perdurare della diffusione del virus a livello mondiale inciderà sulle prospettive di crescita futura con probabili ricadute sullo scenario interno italiano ed internazionale.
Gli Amministratori stanno monitorando tali fattori di incertezza e, in via precauzionale, hanno elaborato un piano di mitigazione dei rischi che prevede l’attenzione agli approvvigionamenti strategici, l’accurata valutazione di spese e investimenti e il frequente monitoraggio degli incassi.