Mercati Asiatici – Deboli sull’ombra della recessione lanciata dall’Fmi

Seduta debole per i mercati asiatici dop che il Fondo Monetario Internazionale ha l’anciato l’allarme recessione, la peggiore dalla crisi del ’29.

Le previsioni sul Pil mondiale sono infatti viste in calo del 3% a causa dei lockdown imposti dai vari paesi per contrastare la pandemia. Un taglio netto dalla precedente previsione che calcolava una crescita del 3,3%.

Nel frattempo oltreoceano è iniziata la stagione delle trimestrali con gli analisti che guardano in particolare alle previsioni per l’anno in corso e con Wall Street che continua il recupero incurante dei numeri negativi di JP Morgan e Wells Fargo.

Tra le materie prime tentano nuovamente una rimonta le quotazioni del Greggio dopo l’ennesimo crollo ieri con il Brent a +1,11% a 29,93 dollari e il Wti a +2,19% a 20,55 dollari al barile.

L’oro invece si mantiene sopra il record dei 1.700 dollari l’oncia sebbene in lieve flessione dello 0,23% a 1.725 dollari.

Le previsioni di recessione fatte dall’Fmi preoccupano i listini cinesi con Shanghai debole a -0,3% e Shenzen a -0,1%. In calo Hong Kong a -6%.

Sottotono la piazza giapponese con il Nikkei a -0,4% e il Topix a sostanzialmente invariato.

Il tutto dopo il rally di Wall Street che ignora le incertezze economiche e chiude con il Nasdaq a +3,95%, l’S&P500 a +3,06% e il Dow Jones a +2,39%.