Utility (-3,6%) – Seduta difficile, Iren in controtendenza (+1,3%)

Ieri l’indice Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un -2,8%, in linea con  il corrispondente indice europeo (-2,9%), facendo tuttavia meglio del Ftse Mib (-3,6%).

Chiusura pesante per le borse europee, in scia all’andamento dei listini americani e al nuovo tracollo del greggio in un clima di avversione al rischio.

Nel comparto obbligazionario il rendimento del Btp decennale si impenna di circa 25 bp al 2,18% incrementando a 266 punti base lo spread con il Bund. Cresce l’attesa per la riunione del Consiglio europeo di giovedì e per il piano di riaperture delle attività in Italia che partirà il 4 maggio nell’ambito della Fase 2.

Tornando alle società del comparto, seduta pesante per le big, con Terna che riesce ad arginare a -1,4 per cento.

Il Mef ha candidato Michele Alberto Fabiano Crisostomo quale presidente di Enel (-3%), in sostituzione di Patrizia Grieco, mentre ha riconfermato Francesco Starace, in qualità di amministratore delegato.

Il colosso elettrico italiano integra per la prima volta nella Relazione Finanziaria Annuale Consolidata 2019 dati ed informazioni finanziarie e non finanziarie che evidenziano la stretta correlazione delle performance economiche e finanziarie del Gruppo con il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) fissati dall’ONU.

Tra le mid, unica positiva Iren (+1,3%) che detiene in proprio lo 0,48% del capitale sociale.

Vendite su Erg che cede l’1,4%. I soci hanno approvato il bilancio al 31 dicembre 2019 e deliberato il pagamento di un dividendo di 0,75 euro per azione, a partire dal 20 maggio 2020. inoltre, hanno autorizzato il Cda ad operazioni di acquisto e alienazione di azioni proprie, per un periodo di 18 mesi a decorrere dal 21 aprile 2020.

In coda Falck Renewables che cede il 2,4 per cento.

Tra i titoli a minore capitalizzazione, vendite senza eccezioni. Alerion Clean Power chiude a -3,5%. La società ha comunicato di detenere in proprio il 1,67% del capitale sociale.

In coda Biancamano che lascia sul terreno il 5,4 per cento.