Le borse europee hanno rallentato il passo dopo alcuni dati macroeconomici sotto le attese ma al momento si muovono perlopiù in territorio positivo, in attesa della riunione dell’eurogruppo di oggi pomeriggio.
Il Ftse Mib di Milano scambia in rialzo dello 0,8% a 16.900 punti, sostanzialmente in linea con l’Ibex 35 di Madrid (+0,8%), mentre viaggiano più arretrati il Cac 40 di Parigi (+0,5%), il Ftse 100 di Londra (+0,1%) e il Dax di Francoforte (flat). Poco mossi i futures di Wall Street, dove il focus resta prevalentemente sulle trimestrali.
Cresce l’attesa per il meeting fra i capi di Stato e di governo dei Paesi dell’eurozona, che vede sul tavolo un pacchetto di misure dal valore complessivo di circa 2 miliardi di euro al fine di contrastare gli effetti dell’emergenza sanitaria. Il consiglio potrebbe approvare i pilastri già concordati nell’ultimo incontro, ovvero il ricorso al Meccanismo europeo di stabilità (Mes), alla Banca europea degli investimenti (Bei) e al piano Sure, oltre a discutere sul recovery fund proposto dalla Spagna, mentre sembra da escludere l’ipotesi degli eurobond caldeggiata dall’Italia.
Ieri, inoltre, la Bce ha deciso di accettare anche titoli sotto l’investment grade (con rating inferiore a BBB-) offerti come garanzia dalle banche nelle aste di rifinanziamento, seguendo il modello della Federal Reserve.
Intanto i numeri preliminari di aprile sull’attività economica dell’eurozona hanno stampato nuovi record negativi, con l’indice Pmi composito sceso a 13,5 punti dai 29,7 di marzo, ben al di sotto delle attese (25 punti). Particolarmente colpiti i servizi, con il relativo indicatore in discesa a 11,7 punti, dato che riflette i danni provocati dalla chiusura delle attività e dalle limitazioni imposte sul settore dei viaggi e del tempo libero.
Nel primo pomeriggio saranno da seguire con particolare attenzione anche i dati statunitensi sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, attese a 4,5 milioni e diventate uno dei principali barometri degli effetti della crisi sull’economia a stelle e strisce.
Sul Forex l’euro/dollaro prosegue la discesa avviata negli ultimi giorni, arretrando a 1,078 mentre il cambio fra biglietto verde e yen scambia poco mosso in area 107,6.
Continua la rimonta del petrolio, con il Brent (+8,4%) a 22,1 dollari e il Wti (+11,7%) a 15,4 dollari al barile, grazie anche all’aumento delle tensioni fra Usa e Iran dopo l’ordine di Trump di affondare eventuali navi iraniane che dovessero infastidire la marina americana. Inoltre, crescono le aspettative di nuovi tagli da parte dei Paesi produttori per stabilizzare il mercato, mentre la Cina sta approfittando del crollo dei prezzi per ricostituire le proprie riserve.
Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund si attesta a 244 punti base con il rendimento del decennale italiano in calo insieme agli altri titoli di Stato al 2,01%, con il governo al lavoro sul Def.
Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib svetta Atlantia (+5%) in scia alle ipotesi di un accordo più vicino sulla concessione di Autostrade per l’Italia. Ben intonate le banche, in particolare Bper (+3%), in rialzo Eni (+2,6%) in scia al recupero del greggio. Poco mossa Saipem (-0,3%) dopo i conti del primo trimestre 2020, in calo Poste Italiane (-1,2%).