Banche (+2,6%) – Sugli scudi Intesa SP (+5,5%) dopo i conti

Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo del 2,6% e in linea all’analogo europeo (+2,2%), sostenendo anche il Ftse Mib (+2,1%).

Sul versante internazionale le preoccupazioni restano legate al diffondersi del coronavirus nel Mondo (anche se sembrano esserci segnali di rallentamento), a cui governi e banche centrali stanno ponendo in essere varie manovre per farvi fronte, anche se nel caso europeo resta ancora qualche frizione su come procedere pur avendo trovato un accordo di principio.

Anche sul fronte italiano restano forti timori legati al coronavirus dopo i molti contagi (anche se sembra manifestarsi una riduzione), per i riflessi negativi sull’economia che porteranno secondo stime governative a un crollo del Pil pari all’8% per il 2020. Il Governo sta lavorando a un nuovo decreto (da 55 miliardi) e, nel frattempo, ha dato il via libera alla riapertura scaglionata delle attività produttive, avviatasi il 4 maggio.

In questo contesto, nonostante lo spread Btp-Bund risalito in area 250 pb, il comparto bancario ha recuperato parte delle perdite della seduta precedente, in concomitanza con l’avvio delle trimestrali.

Sul Ftse Mib in gran spolvero Intesa Sanpaolo (+5,5%) dopo la solida trimestrale e che per quest’anno si aspetta un utile netto non inferiore a 3 miliardi, con il Ceo Carlo Messina che ha ribadito la valenza strategica dell’Ops su Ubi (+2,7%), attesa concludersi ad agosto 2020.

Sul Mid Cap sottotono Mps (-0,4%), in attesa sul fronte delle interlocuzioni tra Tesoro e Commissione Europea sul de-risking e aspettando i conti.

Tra le Small Cap focus su Carige, per cui sembra allontanarsi il ritorno in Borsa e con il cda che ha dato il via libera al raggruppamento delle azioni.