Chiusura in negativo per le borse europee, mentre Wall Street oscilla intorno alla parità. A Piazza Affari il Ftse Mib archivia gli scambi in ribasso dello 0,5% a 19.485 punti, sottotono come l’Ibex 35 di Madrid (-1,2%), il Dax di Francoforte (-0,8%), il Cac 40 di Parigi (-0,7%) e il Ftse 100 di Londra (-0,5%). Oltreoceano viaggiano senza una direzione precisa Dow Jones (-0,2%), S&P500 (-0,1%) e il Nasdaq (+0,1%).
Nel complesso i listini rimangono frenati dai timori legati all’accelerazione dei contagi a Pechino, in alcuni Stati Usa e nel Sud America, che ha messo in secondo piano l’ottimismo suscitato nei giorni scorsi dalla prospettiva di nuovi stimoli economici in arrivo.
Sul fronte macro, inoltre, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione statunitensi si sono attestate a 1,5 milioni, rispetto a 1,3 milioni attesi dagli analisti, a testimonianza di quanto l’impatto della pandemia continui a pesare sui lavoratori americani.
Nella doppia audizione al Congresso di Washington dei giorni scorsi il presidente della Fed Jerome Powell ha ribadito il pieno e illimitato supporto all’economia, sottolineando però che la ripresa richiederà parecchio tempo e dovrà essere sostenuta da ulteriori interventi fiscali.
Focus anche sulla politica, con Trump intenzionato a bloccare l’uscita di un libro dell’ex consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton, in cui quest’ultimo sostiene che il presidente avrebbe chiesto aiuto al leader cinese Xi Jinping per confermarsi nelle elezioni di novembre.
Dalla Cina fanno sapere che i nuovi focolai a Pechino sono stati arginati, mentre il governatore della banca centrale ha dichiarato che manterrà un’ampia liquidità nella seconda metà del 2020, con l’obiettivo di iniettare nel sistema 30.000 miliardi di yuan (4.200 miliardi di dollari) per quest’anno. Yi Gang ha però ricordato che bisogna fare attenzione alle conseguenze della politica monetaria e che andrà valutato per tempo il tempestivo ritiro degli strumenti di sostegno.
Sul Forex l’euro/dollaro arretra ancora in area 1,122 mentre il cambio fra biglietto verde e yen scende soto quota 107 a 106,7. In calo la sterlina a 1,243 dollari dopo il meeting della Bank of England, che ha potenziato gli stimoli economici ampliando di 100 miliardi di sterline il suo programma di acquisti di titoli, confermando i tassi di interesse attuali.
Tra le materie prime avanzano le quotazioni del greggio, con il Brent (+1,5%) a 41,3 dollari e il Wti (+1,7%) a 38,6 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta poco mosso a 178 punti base, con il rendimento del decennale americano all’1,37%.
In mattinata la bilancia commerciale italiana ha evidenziato una netta contrazione del surplus ad aprile (1,157 miliardi contro 5,684 miliardi di marzo).
Tornando infine a Piazza Affari, gli acquisti premiano Mediobanca (+1,8%), Prysmian (+1,6%) e Stm (+1,3%) mentre arretrano Bper (-2,8%) e Fineco (-3,4%).


























