Carraro ha diffuso ieri i risultati del primo semestre 2020, che si è chiuso con ricavi in calo del 28% a 215,9 milioni rispetto al pari periodo 2019. Un andamento che sconta i lockdown produttivi imposti dalle autorità per arginare la diffusione della pandemia del Covid-19, che hanno portato alla cancellazione di ordini per oltre 87 milioni.
L’Ebitda si è più che dimezzato si è ridotto del 59% a 11,1 milioni, mentre il relativo margine è sceso al 5,1% (-390 punti base). L’Ebit è crollato del 95,3% a 0,8 milioni rispetto al pari periodo 2019, portando la marginalità allo 0,4% dei ricavi (-520 punti base).
Il periodo si è chiuso con una perdita netta complessiva di 3,8 milioni, rispetto all’utile di 5,6 milioni del 1H 2019.
La società informa che nel 1H 2020 sono stati effettuati investimenti per 4,6 milioni, in sensibile rallentamento rispetto ai 9,9 milioni dell’anno precedente a causa del lockdown degli stabilimenti.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2020 è pari 149,6 milioni, aumentato rispetto ai 123,6 milioni al 31 dicembre 2019.
Per il prosieguo 2020 la società riporta che la visibilità sul portafoglio ordini per il secondo semestre 2020 evidenzia un’evoluzione positiva in ripresa rispetto al primo.
Infine, è allo studio la possibilità di ricorrere ad una nuova emissione sul mercato obbligazionario per sostenere la crescita per vie esterne, con l’obiettivo sia di crescere dimensionalmente, sia di implementare lo sviluppo tecnologico.