Inwit ha diffuso i conti al 30 giugno 2020, che riflettono il cambiamento di perimetro a seguito della fusione con Vodafone Towers, efficace dal 31 marzo 2020, e il consolidamento dei risultati economico finanziari per l’intero secondo trimestre.
I ricavi del semestre mostrano una crescita del 46,7% su base annua a 287,4 milioni. Nel secondo trimestre i ricavi evidenziano un incremento dell’82,6% a 184,4 milioni (a fronte di 188,25 milioni del consensus di Bloomberg). I ricavi derivano prevalentemente dalle 40.500 ospitalità a tutti i principali operatori di telefonia mobile e fixed Wireless Access del mercato, oltre che da 3.700 apparati Small Cell/Das e 1.150 collegamenti in fibra.
L’Ebitda si attesta a 259,6 milioni (+51,1%) nel semestre e a 171,6 milioni (consensus 166,7 milioni) nel solo secondo trimestre (+92,7%).
L’Ebit si incrementa del 17,9% a 129,2 milioni, dopo ammortamenti pressoché raddoppiati a 130,4 milioni.
L’utile netto del semestre si fissa a 71,7 milioni (+3,5%), rispetto a 48,5 milioni previsti dagli analisti.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno è pari a 3,98 miliardi rispetto a 712 milioni del 31 dicembre 2019, con 1,15 miliardi di debiti iscritti a seguito dell’adozione dell’IFRS16. L’incremento è determinato poi dall’acquisto del 43,4% di Vodafone Towers per 2,14 miliardi, dal pagamento del dividendo straordinario per 570 milioni e della cedola ordinaria per 126,7 milioni, oltre che dalla valutazione in base all’IFRS 16 dei contratti di locazione di Vodafone Towers (439,3 milioni).
Il recurring casch flow cresce del 19,9% a 129,8 milioni.
La guidance per l’anno fiscale 2020, che riflette il nuovo perimetro post fusione, prevede ricavi tra 660 e 665 milioni, un ‘EBITDAaL’ (Ebitda meno costi di locazione) tra 410 e 415 milioni e un recurring cash flow di 260-265 milioni.