Servizi Finanziari (-3,1%) – Vendite diffuse sul comparto

Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un rosso del 3,1% e in linea all’analogo europeo (-3,6%), risentendo del nuovo stop del comparto bancario (-3,9%) e uniformandosi al Ftse Mib (-3,3%).

Sul versante internazionale le preoccupazioni restano legate al diffondersi del coronavirus nel Mondo (anche se ci sono segnali di rallentamento), a cui governi (con alcune divergenze) e banche centrali stanno ponendo in essere varie manovre per farvi fronte, con il focus che resta sulla velocità di recupero dell’economia, anche alla luce di una potenziale seconda ondata di contagi e in attesa di un possibile vaccino.

Da ultimo è stato raggiunto l’accordo tra gli Stati europei sul Recovery Fund da 750 miliardi, di cui 209 miliardi spetteranno all’Italia.

Anche sul fronte italiano restano forti timori legati al coronavirus dopo i molti contagi (anche se si sta manifestando una riduzione) per i riflessi negativi sull’economia, che porteranno secondo stime a un forte crollo del Pil nel 2020 (oltre l’8% e anche il 10%), nonostante il Governo stia tentando di arginare la situazione.

La frenata del settore creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management.

Sul listino principale contiene il calo Nexi (-0,3%), dopo i risultati e sempre più leader nell’open banking, con la società che procederà alla fusione con Sia solo se crea valore. Male Exor (-3,1%), che ha superato il 95% del capitale di Gedi.

Tra le Mid Cap in rosso Banca Ifis (-2,8%) e doValue (-2,2%). Ritraccia Cerved (-3,1%), fresca di conti.

Tra le Small Cap crolla Banca Intermobiliare (-10,9%), che ha visto terminare l’aumento di capitale da 36,8 milioni e il cui Ad Claudio Moro in un’intervista ha spiegato che la banca vorrebbe proporsi con un ruolo aggregante.