Il cda di Intesa Sanpaolo Vita, controllata assicurativa di Intesa Sanpaolo ha approvato i risultati al 30 giugno 2020 che, pur in un contesto di mercato non particolarmente
favorevole, hanno registrato una performance commerciale e una redditività che evidenzia
la validità della strategia di gestione.
I dati di conto economico e di stato patrimoniale del 2019 sono stati riesposti a seguito dell’acquisizione di RBM Assicurazione Salute perfezionata nello scorso mese di maggio.
La produzione lorda vita si è attestata a 6.936,9 milioni rispetto a 7.960,5 milioni del periodo di confronto, evidenziando una riduzione del 12,9% da attribuire al -17,3% del
comparto unit-linked, al -9,9% dei prodotti tradizionali e al +1,3% dei prodotti
previdenziali.
La nuova produzione vita è stata pari a 6.771,9 milioni rispetto a 7.843,6 milioni di giugno
2019, con un decremento del 13,7 per cento.
I premi del business protezione si sono fissati a 605,4 milioni, in riduzione dell’1,3% rispetto ai 613,1 milioni del primo semestre 2019, considerando i dati riesposti per omogeneità di confronto.
Si evidenzia la crescita del 6,6% dei prodotti non-motor (escluse le CPI) del 6,6% sui quali si concentra il piano d’impresa 2018-2021. Intesa Sanpaolo RBM Salute al 30 giugno 2020 contribuisce per il 46,6% del comparto (al 30 giugno 2019 il contributo è pari al 48,9%).
Il risultato netto consolidato si è attestato a 392,3 milioni, rispetto ai 364,6 milioni del primo semestre 2019, con un incremento del 7,6 per cento.
Gli asset under management passano da 165.422 milioni del dicembre 2019 ai 163.033,7
milioni al 30 giugno 2020.
Il patrimonio netto è pari a 6.154,1 milioni in diminuzione dell’8,5% rispetto alla chiusura del 2019, che aveva evidenziato un patrimonio netto pari a 6.727,2 milioni. Il Solvency Ratio regolamentare al 30 giugno 2020 è pari al 193 per cento.