Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo dell’1,6% e facendo nettamente meglio dell’omologo europeo (+0,1%), sostenendo anche il Ftse Mib (+0,6%).
Sul versante internazionale le preoccupazioni restano legate al diffondersi del coronavirus nel Mondo, a cui governi (con alcune divergenze) e banche centrali stanno ponendo in essere varie manovre per farvi fronte, con il focus che resta sulla velocità di recupero dell’economia, anche alla luce di una potenziale seconda ondata di contagi e in attesa di un possibile vaccino.
Da ultimo è stato raggiunto l’accordo tra gli Stati europei sul Recovery Fund da 750 miliardi, di cui 209 miliardi spetteranno all’Italia.
Anche sul fronte italiano restano forti timori legati al coronavirus dopo i molti contagi (anche se si sta manifestando una stabilizzazione) per i riflessi negativi sull’economia, che porteranno secondo stime a un forte crollo del Pil nel 2020 (oltre l’8% e anche il 10%), nonostante il Governo stia tentando di arginare la situazione.
In questo contesto, con lo spread rimasto in area 150 pb, il settore ha continuato il rimbalzo, mentre prosegue la stagione delle trimestrali.
Su Ftse Mib brilla ancora Intesa Sanpaolo (+2,3%) dopo i risultati e che ha confermato la politica dei dividendi e i risultati dell’Opas su Ubi (+1,3%), reduce dai conti e con il cda e il consigliere delegato, Victor Massiah, che hanno rimesso il mandato dopo il successo dell’Opas. Il titolo è uscito dal Ftse Mib dopo l’esito dell’Opas. Sugli scudi Bper (+5,8%), rientrata nel Ftse Mib e il cui cda ha approvato ieri i conti.
Sul Mid Cap ritraccia di nuovo Mps (-1,2%), in attesa dei risultati e di novità sulla scissione di 8,1 miliardi di crediti deteriorati.
Tra le Small Cap focus su Carige, per cui sembra allontanarsi il ritorno in Borsa al momento.