Banche (-1,3%) – Bper (+2,2%) in controtendenza

Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso del 2,1% e facendo peggio dell’omologo europeo (-0,9%), frenando anche il Ftse Mib (-1,3%).

Sul versante internazionale le preoccupazioni restano legate al diffondersi del coronavirus nel Mondo, a cui governi (con alcune divergenze) e banche centrali stanno ponendo in essere varie manovre per farvi fronte, con il focus che resta sulla velocità di recupero dell’economia, anche alla luce di una potenziale seconda ondata di contagi e in attesa di un possibile vaccino.

Da ultimo è stato raggiunto l’accordo tra gli Stati europei sul Recovery Fund da 750 miliardi, di cui 209 miliardi spetteranno all’Italia.

Anche sul fronte italiano restano forti timori legati al coronavirus dopo i molti contagi (anche se si sta manifestando una stabilizzazione) per i riflessi negativi sull’economia, che porteranno secondo stime a un forte crollo del Pil nel 2020 (oltre l’8% e anche il 10%), nonostante il Governo stia tentando di arginare la situazione.

In questo contesto, nonostante lo spread sceso sotto i 150 pb, il settore ha interrotto il rimbalzo, mentre volge al termine la stagione delle trimestrali.

Su Ftse Mib realizzi su Intesa Sanpaolo (-1,1%) dopo i rialzi seguiti ai risultati, alla conferma della politica dei dividendi e ai risultati dell’Opas su Ubi (-3,9%), a sua volte reduce dai conti e con il cda e il consigliere delegato, Victor Massiah, che hanno rimesso il mandato dopo il successo dell’Opas. Il titolo è uscito dal Ftse Mib dopo l’esito dell’Opas, mentre Gaetano Micciché è stato nominato nuovo Ad.

Sugli scudi Bper (+2,2%), rientrata nel Ftse Mib e dopo i conti, la nuova guidance al 2021, la conferma del razionale strategico dell’acquisto del ramo bancario (per cui la banca stima un aumento di capitale di 800 milioni) e il via libera alla riforma della governance. Frena UniCredit (-3,9%), fresca di risultati e dopo che il Ceo Jean Pierre Mustier ha confermato i target e ribadito di non essere interessato ad aggregazioni.

Sul Mid Cap risale Mps (+0,8%), dopo i conti e in attesa di novità sulla scissione di 8,1 miliardi di crediti deteriorati. Ok Creval (+4,7%) dopo i risultati e l’accelerazione nel de-risking.

Tra le Small Cap focus su Carige, per cui sembra allontanarsi il ritorno in Borsa al momento.