Generali potrebbe rilevare parte delle azioni oggetto di recesso esercitato dai soci di Cattolica che non hanno votato a favore della trasformazione in Spa.
Lo si apprende da Il Sole 24 Ore, secondo cui tale mossa servirebbe a salvaguardare gli accordi tra i due gruppi e la delibera con cui lo scorso 31 luglio l’assemblea di Cattolica ha votato a favore della trasformazione in Spa.
Quest’ultimo era un requisito essenziale per l’ingresso di Generali nel capitale della compagnia veronese, che avverrà con una quota del 24,4% attraverso un aumento di capitale riservato da 300 milioni al prezzo di 5,5 euro per azione.
La soglia massima prevista per il diritto di recesso è pari al 20% del capitale e, nel caso in cui, tale limite venisse superato, le due società valuteranno “tutte le azioni e attività volte al buon esito e all’implementazione dell’operazione”. Il tutto a seguito dell’integrazione dei patti parasociali dello scorso 28 settembre, secondo quanto riporta il quotidiano.
Intorno alle 14:40 a Piazza Affari il titolo cede il 3,9% a 4,66 euro, mentre l’indice di settore arretra dello 0,8 per cento.