Mercati asiatici – Listini deboli, resiste il Nikkei (+0,2%)

Seduta debole per i listini asiatici in un clima che resta appesantito dalle incertezze in tema di trattamenti e vaccini anti covid e legate alla mancanza ancora di un accordo su ulteriori stimoli fiscali negli Usa.

Dopo la decisione di Johnson & Johnson di interrompere le sperimentazioni su un vaccino contro il coronavirus, anche Eli Lilly ha sospeso i test clinici su un trattamento che ricorre agli anticorpi, per “possibili preoccupazioni legate alla sicurezza”.

Inoltre si affievoliscono sempre più le speranze che venga raggiunta a breve un’intesa su un nuovo pacchetto di aiuti oltreoceano dopo la presidente della Camera Nancy Pelosi ha respinto il piano anti-crisi da 1.800 miliardi di dollari messo a punto dalla Casa Bianca.

Intanto il presidente Xi Jinping ha affermato che la Cina deve raggiungere un nuovo livello di indipendenza tecnologica, se vuole restare al passo dei tempi in un momento di grandi cambiamenti e che Shenzhen rafforzerà i diritti di proprietà e la protezione degli imprenditori.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta a 1,175 mentre il dollaro/yen si muove in area 105,5. Tra le materie prime in calo le quotazioni del greggio, con il Brent a 42,21 dollari al barile (-0,6%) e il Wti a 39,95 dollari al barile (-0,6%). Oro in frazionale rialzo a 1.900 dollari l’oncia (+0,3%).

Tornando ai listini asiatici, in calo Shanghai (-0,6%) e Shenzhen (-0,5%) mentre Hong Kong si muove appena sotto la parità (-0,1%).

In Giappone resiste il Nikkei (+0,2%) mentre il Topix segna un -0,3 per cento.

Il tutto dopo che ieri a Wall Street lo S&P 500 ha ceduto lo 0,6%, il Dow Jones lo 0,5% e il Nasdaq lo 0,1 per cento.