Utility (-5,2%) – Seduta da dimenticare, resiste solo Acea (+0,5%)

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un -5,2%, al di sotto del corrispondente europeo (-4%) e del Ftse Mib (-4,1%).

Il tutto in un clima che resta appesantito dalle preoccupazioni per l’aggravarsi della pandemia, con le autorità in vari Paesi che stanno imponendo parziali chiusure delle attività.

Negli Stati Uniti, si affievoliscono intanto sempre più le speranze che venga raggiunto un accordo sui nuovi stimoli fiscali prima delle elezioni presidenziali del 3 novembre.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a circa 140 punti base con il rendimento del decennale italiano in risalita allo 0,77% e il Bund in lieve calo a -0,63%.

Tornando alle società del comparto utility, tra le big, l’agenzia S&P ha confermato il rating a lungo termine di Snam (-2,4%) e Terna (-2,6%), pari a BBB+, migliorando l’outlook da negativo a stabile.

A2A (-4,3%) ha perfezionato l’integrazione industriale con AEB con una quota del 34% nel capitale dell’utility brianzola.

Su Enel (-6%) J.P. Morgan ha alzato il prezzo obiettivo a 8,00 euro (da 7,60 euro) e confermato il rating “Overweight”.

Unica sopra la parità la mid cap Acea (+0,5%) che martedì ha approvato il Piano Industriale 2020-2024.

Iren (%) sta installando colonnine di ricarica per veicoli elettrici su suolo pubblico a Torino. In coda invece Ascopiave (-4,1%).

Tra le small, le vendite hanno colpito in particolare Seri Industrial (-6,4%) e Biancamano (-6,8%).