Mps – Allo studio del Governo misure fiscali per incentivare una possibile fusione

Il Governo avrebbe allo studio agevolazioni fiscali per favorire le fusioni nel 2021 attraverso la conversione delle imposte differite attiva (DTA) in crediti d’imposta, che potrebbero essere inserite nella prossima Legge di Bilancio

Lo si apprende da Reuters, secondo cui tali incentivi mirano a facilitare la privatizzazione di Mps attraendo un potenziale partner. Già nel recente passato erano circolati rumor di questo tipo. Al momento la misura sarebbe contenuta in una bozza.

Il Tesoro è il primo azionista della banca senese con il 68,2% del capitale e secondo gli accordi con le autorità europee entro la prima metà del 2022, in concomitanza con l’approvazione del bilancio 2021.

Secondo quanto riportato da MF, l’incentivo scatterà per le operazioni straordinarie (fusioni, scissioni, ecc.) decise tra 1° gennaio e il 31 dicembre 2021. Il quotidiano aggiunge che Mps avrebbe in capo DTA per oltre 3 miliardi.

Nelle ultime settimane Mps è stata più volte accostata a UniCredit, anche se il Ceo di quest’ultima, Jean Pierre Mustier, ha recentemente ribadito che la banca non è interessata a operazioni di M&A ma è concentrata sulla crescita organica.

Intorno alle 12:20 a Piazza Affari il titolo viaggia sulla parità a 1,14 euro dopo essere stata in rialzo per quasi tutta la mattinata, mentre le azioni UniCredit guadagnano l’1,7% a 8,12 euro. L’indice di settore sale dell’1,2 per cento.