Dal minimo relativo intraday dello scorso 30 ottobre le quotazioni dei titoli del gruppo guidato da Matteo Del Fante hanno avviato un deciso movimento ascendente, lasciandosi progressivamente alle spalle le principali medie mobili (a 50, a 100 e a 200 sedute) e giungendo a ridosso della soglia di 9 euro. Il mancato superamento di questa barriera ha poi fatto tirare un po’ il fiato ai corsi delle azioni Poste Italiane che hanno così avviato una stretta fase laterale, comunque, al di sopra di 8,60 euro e della trendline ascendente di breve periodo.
L’eventuale cedimento, confermato in chiusura di seduta, dell’importante supporto statico, ma anche dinamico, posizionato a 8,504 euro implicherebbe per le quotazioni dei titoli del gruppo attivo nella gestione del servizio postale e nella logistica, ma anche nel settore finanziario, assicurativo e delle telefonia il deterioramento del quadro grafico di breve periodo (a neutrale dal precedente positivo), con conseguente discesa fino al successivo supporto individuabile a 8,252 euro. Nel caso poi di rottura al ribasso di questo livello, i corsi delle azioni Poste Italiane potrebbero scivolare rapidamente verso un primo obiettivo di breve periodo posizionabile a 7,984 euro, con successivo target a quota 7,728 euro.
Un nuovo segnale positivo per le quotazioni dei titoli del gruppo romano, al contrario, potrebbe arrivare dal superamento di una prima resistenza statica posizionata a 8,85 euro, anche se la ripresa dell’uptrend rialzista di breve periodo sembra essere subordinata al breakout del massimo relativo intraday a 8,976 euro. In questo scenario positivo, i corsi delle azioni Poste Italiane potrebbero poi tentare un allungo verso un primo obiettivo rialzista di breve periodo individuabile a 9,19 euro, al di sopra del quale il successivo target è posizionabile a 9,492 euro.
Da inizio anno la performance dei titoli Poste Italiane è pari a -14,8% (+44,9% nell’intero 2019) e il target price medio sulla base dei contributi dei 13 analisti rilevati da Bloomberg è 10,61 euro, con un potenziale rialzista del 23,1 per cento.
Quotazione di riferimento: 8,62 euro
+10,1% è il potenziale rialzista rispetto alla quarta resistenza a 9,492 euro;
+6,6% è il potenziale rialzista rispetto alla terza resistenza a 9,19 euro;
+4,1% è il potenziale rialzista rispetto alla seconda resistenza a 8,976 euro;
+2,7% è il potenziale rialzista rispetto alla prima resistenza a 8,85 euro;
-1,3% è la potenziale flessione rispetto al primo supporto a 8,504 euro;
-4,3% è la potenziale flessione rispetto al secondo supporto a 8,252 euro;
-7,4% è la potenziale flessione rispetto al terzo supporto a 7,984 euro;
-10,3% è la potenziale flessione rispetto al quarto supporto a 7,728 euro.