Mercati – Finale negativo in Europa con Milano a -1,3%, riflettori sull’Eurogruppo

Chiusura in rosso per le borse del Vecchio Continente, in attesa di novità da Bruxelles sul Mes e il meccanismo di backstop, mentre Wall Street ha accelerato al ribasso.

A Piazza Affari il Ftse Mib chiude in calo dell’1,3% in area 22.060 punti, negativo come il Ftse 100 di Londra (-1,1%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,2%) e il Cac 40 di Parigi (-1,4%) mentre limita la perdita il Dax di Francoforte (-0,3%).

Oltreoceano, arretrano Dow Jones (-1,4%), S&P500 (-1%) e Nasdaq (-0,8%), nell’ultima seduta di un novembre che rimane comunque da record grazie ai progressi sui vaccini anti-Covid.

A tal proposito, vola Moderna (+16%) dopo aver annunciato che il proprio farmaco ha un’efficacia del 94,1%. La società chiederà dunque l’autorizzazione all’uso di emergenza alla Fda e l’ok all’immissione in commercio condizionale all’Agenzia europea per i medicinali (Ema).

Focus anche sul matrimonio da 44 miliardi di dollari fra S&PGlobal e Ihs Markit, colossi dell’informazione, dei dati e dell’analisi economica e finanziaria.

I riscontri incoraggianti dei test sui candidati vaccini contro il coronavirus hanno spinto l’azionario nelle ultime settimane, alimentando le speranze per una rapida ripresa dell’economia nel 2021 e trainando l’indice globale MSCI World Index a realizzare un balzo mensile del 13%.

A sostenere il rally sono stati soprattutto i settori più ciclici, maggiormente penalizzati dalla pandemia e con ampie prospettive di recupero, a discapito dei tecnologici, delle attività “stay-at-home” e degli asset rifugio come l’oro (1.780 dollari l’oncia), che si avvia a registrare il maggior declino mensile in quattro anni.

In Europa, i riflettori sono puntati sulla riunione in videoconferenza dell’Eurogruppo, chiamato ad approvare il Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes) e l’introduzione anticipata, già dal 2022, dell’intervento finanziario di ultima istanza per la risoluzione delle banche (backstop).

Intanto il FMI ha affermato nel suo World Economic Outlook che la ripresa della zona euro è minacciata dalla seconda ondata della pandemia e che la crescita nel primo trimestre del 2021 sarà più debole di quanto previsto.

Sul Forex l’euro/dollaro rallenta a 1,195 mentre il cambio tra biglietto verde e yen avanza leggermente a quota 104,3.

Sotto le attese i dati preliminari di novembre sull’inflazione della Germania, mentre in Italia l’Istat ha stimato per novembre una flessione dei prezzi al consumo pari allo 0,1% mensile e 0,2% su base annua, registrando una variazione negativa per il settimo mese consecutivo.

Tra le materie prime restano in calo le quotazioni del greggio con il Brent (-1,5%) a 47,5 dollari e il Wti (-1,4%) a 44,9 dollari, mentre si apre la due giorni dell’Opec+ da cui si attendono novità su un eventuale accordo per l’estensione degli attuali tagli alla produzione anche nei primi mesi del 2021.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 119 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,62%.

Tornando a Piazza Affari, arretra Unicredit (-5,0%), in scia ai rumors su incertezze nella governance, nell’ambito del rinnovo del Cda che si terrà in aprile, e alle possibili nozze con Mps (+3%). In controtendenza Pirelli (+3,6%) seguita da Diasorin (+2,2%).