Mercati – Milano chiude a -0,4%, focus su Brexit e stimoli Usa alla vigilia della Bce

Finale contrastato per le borse del Vecchio Continente, complice il lieve peggioramento di Wall Street dopo una partenza sopra la parità.

A Piazza Affari il Ftse Mib archivia le contrattazioni in flessione dello 0,4% a 21.969 punti, frenato dal tonfo di Stm (-11,9%). Debole il Cac 40 di Parigi (-0,2%), poco mossi l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%) e il Ftse 100 di Londra (+0,3%) mentre il Dax di Francoforte chiude a +0,5%.

Oltreoceano, arretrano lievemente Dow Jones (-0,2%), S&P500 (-0,2%) e Nasdaq (-0,3%), reduci da nuovi record.

Gli operatori restano in attesa di novità sulla Brexit e sui nuovi stimoli fiscali negli Usa, mentre domani il focus si sposterà sulla riunione della Bce, che dovrebbe annunciare un rafforzamento del programma di acquisti di titoli per far fronte alla seconda ondata della pandemia.

Per quanto riguarda i colloqui tra UE e UK, in serata il premier britannico Boris Johnson incontrerà a Bruxelles il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per cercare un accordo in extremis ed evitare uno scenario “no deal”.

Negli Usa, il Segretario al Tesoro Steven Mnuchin ha presentato una nuova proposta di aiuti da 916 miliardi di dollari. La speaker alla Camera Nancy Pelosi ha accolto positivamente i progressi nei negoziati, pur respingendo alcune parti del programma.

Sullo sfondo permangono le incertezze legate alla pandemia e le speranze relative ai vaccini. La Food and Drug Administration ha concesso un’autorizzazione preliminare per l’utilizzo di emergenza del farmaco di Pfizer e potrebbe dare il via libera definitivo già domani, mentre la Gran Bretagna ha avviato la distribuzione delle prime dosi.

In Germania, invece, Angela Merkel ha dichiarato che le autorità non saranno “in grado di fornire vaccini contro il coronavirus a un numero sufficiente di persone nel primo trimestre del 2021 tali da determinare un cambio radicale del corso della pandemia”.

Sul Forex l’euro/dollaro si riduce leggermente a 1,207, mentre il cambio tra biglietto verde e yen si attesta a 104,3. Ben intonata la sterlina, a 1,338 dollari e a 0,903 nei confronti della moneta unica.

Tra le materie prime invertono la rotta le quotazioni del greggio con il Brent (-0,3%) a 48,7 dollari e il Wti (-0,5%) a 45,4 dollari, dopo l’incremento delle scorte statunitensi emerso dai dati settimanali dell’Energy Information Administration.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 118 punti base con il rendimento del decennale italiano allo 0,58%. In mattinata, il Tesoro ha collocato bot semestrali per un ammontare di 7 miliardi, con rendimento al minimo storico (-0,498%).

Tornando a Piazza Affari, sprofonda Stm (-11,9%) dopo le indicazioni offerte nel corso del Capital Market Day dall’Amministratore Delegato Jean Marc Chery, che ha rimandato di un anno, al 2023, il target di 12 miliardi di ricavi.

In ribasso anche Inwit (-2,4%), mentre avanza ancora Moncler (+3,8%) in scia all’accordo con Stone Island, seguita da Ferrari (+2,8%) e Fca (+2,8%).