Mps – Nel piano previsto un rosso di 562 mln nel 2021, nel 2025 stimato un utile netto per 559 mln

Mps, su richiesta della Consob, ha messo a disposizione il documento relativo al Piano strategico 2021-2025 approvato in via preliminare dal cda in data 17 dicembre 2020.

Al riguardo, la banca ribadisce che:

  • Il piano è stato predisposto avendo presenti gli impegni assunti dal Governo nel 2017
    con riferimento al piano di ristrutturazione 2017-2021, recentemente ribaditi in un DPCM del16 ottobre 2020, il quale prevede di “avviare un processo di dismissione della partecipazione detenuta dal Ministero nel capitale sociale di Mps, da realizzare con modalità di mercato e anche attraverso operazioni finalizzate al consolidamento del sistema bancario”;
  • a fronte di tale prospettiva, il piano non ipotizza una trasformazione radicale del modello
    operativo e dell’infrastruttura tecnologica della Banca che comporterebbe significativi
    investimenti, assorbimento di capacità di implementazione ed elevati rischi di execution a fronte di benefici che si manifesterebbero solo tra alcuni anni;
  • Il piano presuppone il necessario confronto con DG-Comp con riferimento agli impegni
    assunti nel 2017 (che richiede l’interlocuzione dello Stato italiano e culminerà in un
    provvedimento autorizzativo di cui non sono prevedibili la tempistica e l’esito) e con Bce che è interessata in materia di sana e prudente gestione, anche ai fini dell’approvazione delle ipotesi di rafforzamento di capitale previste nel piano.

Il 2021 dovrebbe chiudersi con una perdita per 562 milioni, a causa dei costi di ristrutturazione degli impatti del Covid-19. Il conto economico tornerà in utile per 41 milioni nel 2022 per poi crescere progressivamente fino ai 559 milioni del 2025, quando il margine operativo lordo, che arriverà a 1 miliardo già nel 2023, si fisserà a 1,25 miliardi. I ricavi sono stimati crescere in media del 2% all’anno nel periodo, per toccare i 3,2 miliardi nel 2025, mentre i costi scenderanno da 2,2 a 1,97 miliardi.

Il piano, che incorpora 2.670 esuberi, prevede il ritorno all’autofinanziamento già dal prossimo anno mentre il 2021 vedrà la necessità di un rafforzamento patrimoniale compreso tra i 2-2,5 miliardi da stabilire con il capital plan che dovrà essere sottoposto entro fine mese alla BCE (Mps stima al momento 2 miliardi, con un ulteriore beneficio di 90-100 pb sul CET1 nel caso di ulteriori 500 milioni).

A regime il piano prevede un CET1 del 13,8% e un ritorno sul capitale del 6,3 per cento. Nel 2025 lo stock di Npl si dovrebbe fissare nell’intorno dei 7 miliardi (Npl ratio del 7,5%), con un aumento da 4,1 a 5,8 miliardi nel 2021 a causa del Covid-19.

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