Il colosso elettrico ha un potenziale di 25 miliardi di investimenti aggiuntivi che potrebbe attivare in Italia nell’ambito del Recovery Fund.
Lo ha detto il capo della sostenibilità e degli affari istituzionali di Enel, Fabrizio Iaccarino, ieri nel corso di un’audizione parlamentare nell’ambito della proposta del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Enel ritiene infatti che attraverso una serie di progettualità che riguardano il settore energetico-ambientale, grazie alle leve del Recovery Fund, si possano produrre ulteriori 25 miliardi di investimenti attesi, oltre ai 14 miliardi previsti per l’italia nel Piano Industriale 2021-23 (+54% rispetto al piano precedente).
Risorse che, secondo le stime della società guidata da Francesco Starace, potranno generare circa 78 miliardi di PIL addizionale per il Sistema Paese e 108 mila nuovi posti di lavoro in termini full time equivalent (FTE).
Secondo il punto di vista di Enel, questi investimenti addizionali potranno essere attivati su tre filoni, sostanzialmente omogenei per importo, identificati nella Decarbonizzazione (8 miliardi), Reti di distribuzione (8 miliardi) ed Elettrificazione dei consumi finali (9 miliardi).
Il primo cluster punta sul rinnovo della generazione della produzione di energia elettrica in italia, quindi chiusura degli impianti a carbone e apertura di impianti rinnovabili, oltre che sui sistemi di accumulo e gas. Non mancano linee progettuali con focus su economia circolare e idrogeno verde.
Con le risorse destinate alle reti di distribuzione, si vuole accelerare l’adeguamento tecnologico delle reti stesse per incrementare efficienza e resilienza del sistema.
Infine, si vuole facilitare l’elettrificazione dei consumi finali e l’efficienza energetica per rendere le città sempre più sostenibili, sfruttando la leva della mobilità elettrica con impatti importanti sia sotto il profilo energetico-ambientale sia sotto il profilo occupazionale ed economico.
Per non vanificare il proprio potenziale – ha concluso Iaccarino – il PNRR dovrà essere accompagnato, tra le altre, da una complessa attività legislativa di semplificazione normativa, amministrativa e procedutale, in particolare in tema di permitting.