Confinvest ha chiuso il 2020 con ricavi per 41,1 milioni (+51% rispetto al periodo di confronto), grazie all’incremento dei volumi del business tradizionale, all’aumento del prezzo dell’oro, allo sviluppo dei nuovi prodotti alla strategia multicanale e al rafforzamento del brand.
Il 64% dei ricavi si riferisce alla negoziazione di oro fisico da investimento sotto forma di monete d’oro, mentre il 36% fa riferimento negoziazione di lingotti d’oro certificati.
Il primo margine si è attestato a 3,1 milioni (+75%); esso costituisce la vera proxy del fatturato di un market dealer in oro e rappresenta il saldo netto del transato, comprensivo dell’effetto della variazione del magazzino.
L’Ebitda si è fissato a 1,4 milioni (+73%), beneficiando della leva operativa e delle economie di scala. L’Ebitda adjusted è stato pari a 1,5 milioni (+88%).
L’Ebit è ammontato a 1,2 milioni (+62%), dopo ammortamenti e svalutazioni per 0,2 milioni (0,06 milioni nel 2019) principalmente attribuibili all’ammortamento della piattaforma tecnologica andata in produzione nel corso del 2020.
L’esercizio è stato archiviato con un utile netto di 0,8 milioni (+34%).
Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre 2020 la società presenta liquidità finanziaria netta per 2,7 milioni (cassa netta per 0,9 milioni al 31 dicembre 2019) mentre, includendo la componente liquida del magazzino monete d’oro, la liquidità finanziaria netta sale a 4,2 milioni (3,6 milioni a fine 2019).
Il magazzino oro fisico a fine dicembre 2020 ha un valore di mercato di 2,23 milioni, mentre quello contabile è di 2,17 milioni. L’oro fisico è un asset importante per Confinvest sia per un supporto strategico commerciale che come buffer di liquidità qualora la società necessiti di risorse per finanziare operazioni commerciali di acquisto.
Allo stato attuale non è possibile prevedere le dinamiche future dell’emergenza Covid-19 e di eventuali oscillazioni dei prezzi dell’oro e quali impatti possano avere sull’operatività della società e sui risultati della stessa.
A riguardo si precisa che tenuto conto del livello di patrimonializzazione e della struttura finanziaria della società, alla luce anche dei risultati consuntivati sino a fine gennaio 2021 e della flessibilità nella struttura dei costi che caratterizza Confinvest, si può ritenere che la società disponga delle risorse necessarie per far fronte alle proprie obbligazioni contrattuali in essere in un orizzonte temporale di almeno 12 mesi.
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