Fincantieri ha chiuso il 2020 con ricavi in calo dell’11% a 5.191 milioni, scontando gli effetti del Covid 19 con perdita di di 3,2 milioni di ore di produzione (-20% rispetto alle previste) nei siti italiani del Gruppo e differimento del valore della produzione di 1.055 milioni.
L’Ebitda si è attestato a 314 milioni con una marginalità al 6,1% (5,5% nel 2019), nonostante la mancata contribuzione, per slittamento dei programmi produttivi, di 80 milioni.
L’esercizio si è chiuso con una perdita netta di 245 milioni (perdita di 148 milioni nel 2019) al netto di oneri connessi al Covid-19 (196 milioni) e oneri su contenziosi per amianto (52 milioni).
Il Risultato d’esercizio adjusted è negativo per 42 milioni (negativo per 71 milioni nel 2019) in miglioramento nonostante gli effetti della pandemia.
L’ndebitamento finanziario netto si è attestato a 1.062 milioni (736 milioni al 31 dicembre 2019), in miglioramento rispetto al Q3, riflettendo l’evoluzione tipica del capitale circolante della costruzione di navi da crociera.
Tale dinamica è accentuata sia dallo slittamento di parte degli incassi di rate in corso di costruzione (per circa 450 milioni), che rientra nella strategia di Fincantieri di supporto agli armatori per salvaguardare il carico di lavoro acquisito, sia dagli investimenti per aumentare l’efficienza, la capacità produttiva e la sicurezza dei cantieri del Gruppo.