Mercati – Milano chiude in calo (-0,9%) con gli eurolistini, positivo il Nasdaq

Seduta all’insegna delle vendite per le borse europee mentre i listini americani proseguono contrastati, in un clima improntato alla cautela in scia al recente sell-off sui bond.

A Piazza il Ftse Mib archivia gli scambi in calo dello 0,9% a 22.848 punti, negativo come il Dax di Francoforte (-0,7%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,3%), il Cac 40 di Parigi (-1,4%) e il Ftse 100 di Londra (-2,5%).

Oltreoceano rimbalza il Nasdaq (+1,4%), scambia in lieve rialzo lo S&P 500 (+0,4%) mentre arretra il Dow Jones (-0,6%). I tecnologici recuperano terreno dopo le forti vendite della seduta precedente, acuite dalla rotazione settoriale verso i titoli con maggiori prospettive di recupero a discapito di quelli che hanno trainato il rally dopo lo scoppio iniziale della pandemia.

I progressi nei vaccini e la prospettiva di nuovi stimoli hanno rafforzato la prospettiva di una ripresa economica relativamente rapida. Tuttavia, gli operatori guardano con preoccupazione ad un’eventuale accelerazione dell’inflazione che potrebbe innescare un ripensamento delle politiche monetari ultra-accomodanti, nonostante le rassicurazioni dei giorni scorsi della Fed.

Il presidente Powell, infatti, ha affermato che la banca centrale non intende attenuare il proprio supporto nel breve termine e ritiene che il rialzo dei rendimenti dei Treasuries rifletta prevalentemente l’ottimismo per il ritorno alla crescita.

Intanto il rendimento del T-bond torna sopra l’1,5%. Sempre sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 102 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,77%.

Sul Forex l’euro/dollaro retrocede a 1,21 mentre il cambio tra biglietto verde e yen risale a 106,7, dopo i dati americani sulle scorte all’ingrosso (+1,3%) e su reddito e spesa personale (rispettivamente +10% e +2,4%).

Tra le materie prime, arretrano le quotazioni del greggio con il Brent (-1,2%) a 65,3 dollari e il Wti (-1,6%) a 62,5 dollari al barile.

Infine, a Piazza Affari, fra le big perdono terreno soprattutto Saipem (-3,2%), Campari (-3%) e Telecom Italia (-2,5%). In controtendenza Ferrari (+1,2%).