Mercati – Proseguono senza direzione precisa, Milano in coda a -0,4%

Eurolistini in ordine sparso, con il Ftse Mib in ribasso dello 0,4% in area 24.000 punti, tra le peggiori del Vecchio Continente.

Poco mosse il Dax di Francoforte (-0,05%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%), mentre resistono sopra la parità il Ftse 100 di Londra (+0,25%) e il Cac 40 di Parigi (+0,5%).

A Wall Street, partenza cauta per Dow Jones (+0,1%), S&P500 (-0,2%) e Nasdaq (-0,6%), con il tonfo di Netflix (-6,7%) dopo aver riportato un numero di nuovi abbonati inferiore alle attese.

La risalita dei contagi in alcune aree del mondo alimenta i timori di nuovi lockdown e ritardi nelle riaperture, contribuendo ad allontanare gli indici dai massimi storici. L’Organizzazione mondiale della sanità ha osservato una nuova accelerazione della pandemia in tutte le regioni ad eccezione dell’Europa, con l’India a guidare la classifica in Asia. A ciò si sommano gli intoppi nelle campagne vaccinali, che aumentano ulteriormente i dubbi.

Domani l’attenzione si sposterà sulla riunione della Bce. Gli operatori non si attendono modifiche alla politica monetaria, ma si focalizzeranno su eventuali indicazioni in merito al recente rafforzamento dell’euro e all’andamento dei rendimenti obbligazionari.

Sul Forex, il dollaro tenta un recupero dai minimi di sette settimane nei confronti delle altre valute, in un clima di incertezza che accresce l’appetito per la divisa americana. L’euro/dollaro arretra a 1,20 mentre il cambio tra biglietto verde e yen è stabile a 108,05.

Tra le materie prime perdono terreno le quotazioni del greggio con il Brent (-1,8%) a 65,5 dollari e il Wti (-2,1%) a 61,4 dollari, in scia ai timori legati alla domanda e in attesa dei dati settimanali sulle scorte americane dell’Energy Information Administration.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce a 102 punti base con il rendimento del decennale italiano allo 0,75%, nel terzo giorno del collocamento del Btp Futura.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende più capitalizzate avanzano soprattutto Moncler (+3,2%), beneficiando della buona intonazione del comparto del lusso in scia ai conti di Kering.

Bene anche Inwit (+1,9%), Nexi (+1,6%) e Recordati (+1,6%) mentre arretrano le banche e in particolare Bper (-2,6%), Banco Bpm (-1,9%) e Unicredit (-1,9%). Fuori dal listino principale, sprofonda Juventus (-13,6%) dopo il rapido fallimento del progetto Super League.