Il Ftse Italia Servizi Finanziari chiude sulla parità (0,0%) e al di sotto dell’analogo indice europeo (+0,6%), risentendo della frenata del comparto bancario (-0,8%) e uniformandosi al Ftse Mib (+0,2%).
Sui mercati l’attenzione rimane sulle pressioni inflazionistiche, che potrebbero portare le banche centrali a rallentare le proprie politiche ultra accomodanti.
In Europa (inclusa l’Italia) il focus resta da un lato sui dati in netto miglioramento relativi all’andamento dei contagi e sull’allentamento delle misure restrittive, e dall’altro sulla prosecuzione della campagna vaccinale, che sta entrando nel vivo.
In Italia il focus è sul Recovery Plan da oltre 200 miliardi elaborato dal Governo e approvato dalla Commissione Europea.
Lo stop del settore creditizio ha impattato solo in parte sui titoli dell’asset management, frenati da qualche realizzo, tra i quali sul Ftse Mib prevalgono gli acquisti su Banca Generali (+0,1%), Azimut (+0,5%), mentre scatta qualche realizzo su Banca Mediolanum (-0,6%). Tutte e tre le società sono reduci da una solida raccolta netta a giugno. Sempre sul Ftse Mib, ok Fineco (+0,4%), in attesa della raccolta netta di giugno.
Sul listino principale bene Nexi (+1%), che procede nell’iter che porterà alla creazione di un player europeo con le operazioni Nets e SIA.
Sul Mid Cap vendite su Banca Ifis (-0,5%), mentre salgono Cerved (+0,6%), con la Banca di Grecia che ha dato il via libera all’acquisizione della controllata greca nell’ambito dell’Opa promossa da Castor, doValue (+1,1%) e illimity (+0,2%).
Sullo Small Cap lettera su Banca Intermobiliare (-1,7%), al lavoro su un nuovo aumento di capitale. Sottotono Banca Sistema (-0,5%), i cui volumi di factoring hanno superato 1,6 miliardi nel primo semestre 2021.