Il Ftse Italia Servizi Finanziari chiude con un calo del 2,7% e in linea all’analogo indice europeo (-2,4%), risentendo della frenata del comparto bancario (-2,7%) e uniformandosi al Ftse Mib (-2,5%).
Sui mercati l’attenzione rimane sul possibile avvio del tapering da parte della Fed, anche se la banca centrale americana ha precisato che la crescita economica non è ancora abbastanza solida per pensare di stabilirne i tempi.
In Europa (inclusa l’Italia) il focus resta da un lato sui dati in netto miglioramento relativi all’andamento dei contagi e sull’allentamento delle misure restrittive, e dall’altro sulla prosecuzione della campagna vaccinale, ormai entrata nel vivo. Tuttavia, la preoccupazione torna a salire a causa del diffondersi della cosiddetta variante Delta, che potrebbe rallentare il ritmo della crescita economica.
In Italia il focus è sul Recovery Plan da oltre 200 miliardi elaborato dal Governo e approvato alla Commissione Europea.
Lo stop del settore creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management, tra i quali sul Ftse Mib contiene il calo Fineco (-0,7%), reduce da una solida raccolta netta a giugno.
Sul listino principale male Nexi (-3,9%), che procede nell’iter che porterà alla creazione di un player europeo con le operazioni Nets e SIA. In rosso Exor (-4,2%), in scia alla performance negativa delle principali controllate quotate.
Sul Mid Cap vendite su Banca Ifis (-2,6%) e doValue (-3,2%), mentre tiene Cerved (+0,2%). Realizzi su illimity (-2,1%), che ha acquistato un altro portafoglio di Npe.
Sullo Small Cap lettera su Banca Intermobiliare (-0,7%), al lavoro su un nuovo aumento di capitale.