Mercati – Giornata negativa in scia a timori per la ripresa, Milano termina a -1,3%

Chiusura in rosso per le borse europee mentre a Wall Street scambia poco mosso il Dow Jones (+0,1%) e arretrano S&P500 (-0,2%) e Nasdaq (-0,5%).

Il Ftse Mib archivia gli scambi in calo dell’1,3% in area 24.875 punti, mediamente in linea con il Dax di Francoforte (-1%), il Cac 40 di Parigi (-1%), il Ftse 100 di Londra (-1,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1,5%).

Il sentiment dei mercati continua a scontare i timori legati alla variante delta del Covid e il rallentamento della crescita cinese, nonostante le rassicurazioni di Jerome Powell sulla politica monetaria della Fed.

Il presidente della banca centrale americana ha infatti ribadito che un ritiro degli stimoli è ancora prematuro e che l’aumento dell’inflazione sarà transitorio, garantendo il mantenimento di una linea accomodante fino a quando la ripresa sarà completa. Tuttavia, ha posto l’accento anche sull’elevato debito, definendolo insostenibile, aggiungendo che il Fomc interverrà laddove l’inflazione si mantenga elevata troppo a lungo.

Intanto la Cina ha registrato nel secondo trimestre 2021 un Pil in crescita del 7,9% su base annua, al di sotto del +8,1% atteso dagli analisti e del +18,3% del periodo gennaio-marzo. Negli Usa, le richieste di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 360 mila unità (consensus 350 mila), rispetto a 386 mila della settimana precedente, mentre a luglio l’indice di fiducia commerciale dei produttori del distretto di Philadelphia è sceso a 21,9 punti dai 30,7 punti di giugno.

Il tutto, in un contesto appesantito dalla diffusione del virus, che rischia di portare a nuove chiusure delle attività e rallentare il recupero dell’economia.

Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,181 mentre il cambio tra biglietto verde e yen si riporta poco sopra quota 110.

Tra le materie prime, riducono i cali le quotazioni del greggio con il Brent (-0,4%) a 74,4 dollari e il Wti (-0,4%) a 72,8 dollari al barile. Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita sembrano aver trovato un’intesa per incrementare la produzione, mettendo fine allo stallo tra i Paesi produttori dell’Opec+.

Intanto dal rapporto mensile dell’Opec è emerso che una forte ripresa della domanda mondiale di petrolio il prossimo anno potrebbe accelerare il ritmo dell’inflazione e mettere sotto pressione i paesi con alto debito.

Lo spread Btp-Bund si amplia a 105 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,72%.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende più capitalizzate arretrano soprattutto Buzzi (-2,7%), Nexi (-2,5%) e Ferrari (-2,4%) mentre chiude in controtendenza Amplifon (+1,1%).