Il Ftse Italia Banche chiude l’ottava con un ribasso del 3,1% e in linea all’analogo indice europeo (-3%), frenando anche il Ftse Mib (-1%).
Sui mercati l’attenzione rimane sul possibile avvio del tapering da parte della Fed, anche se la banca centrale americana ha precisato che la crescita economica non è ancora abbastanza solida per pensare di stabilirne i tempi.
In Europa (inclusa l’Italia) il focus resta da un lato sui dati in netto miglioramento relativi all’andamento dei contagi e sull’allentamento delle misure restrittive, e dall’altro sulla prosecuzione della campagna vaccinale, ormai entrata nel vivo. Tuttavia, la preoccupazione torna a salire a causa del diffondersi della cosiddetta variante Delta, che potrebbe rallentare il ritmo della crescita economica.
In Italia il focus è sul Recovery Plan da oltre 200 miliardi elaborato dal Governo e approvato alla Commissione Europea.
In questo scenario, con lo spread che ha oscillato in area 100-105 pb, sul comparto bancario sono prevalse le vendite.
Sul Ftse Mib frena UniCredit (-3,5%), che ha semplificato ulteriormente la struttura organizzativa mentre si allontanano le ipotesi di M&A. Realizzi su Intesa Sanpaolo (-2,3%), che ha siglato una partnership con Poste Italiane per gli investimenti nell’economia reale. Contiene il calo Mediobanca (-0,2%), che potrebbe essere interessata alla rete di promotori di Deutsche Bank in Italia secondo rumor di stampa.
Sul Mid Cap frena Mps (-2,6%), in attesa di capire come il Governo intende gestire l’iter della privatizzazione e con lo shortfall di capitale che potrebbe essere inferiore rispetto a quello stimato. Ok Credem (+1,8%), che incorporerà a breve CariCento.
Sullo Small Cap il focus resta su Carige, aspettando novità sulla riammissione in Borsa e sulla cessione della quota di controllo. Resiste Banca Finnat (+0,4%).