“Le interlocuzioni tra gli uffici del Ministero e quelli della Commissione UE sono in corso. In particolare, i secondi attendono di sapere se si concretizzi o meno l’ipotesi di un’aggregazione di Mps con altre operazioni per poter valutare, in un quadro sufficientemente chiaro e stabile, le proposte di revisione degli impegni che la banca ha presentato nell’ambito del piano industriale”.
Lo ha affermato il vice ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, nel corso di un’audizione alla Camera sulla situazione della banca senese, di cui il Tesoro è il primo azionista con il 64,2% del capitale.
“La Commissione UE, nelle interlocuzioni avute con la banca, non si è ancora espressa sul contenuto del nuovo piano che ha natura provvisoria ed è fondato sull’ipotesi del mancato perfezionamento di un’operazione di aggregazione. Un’eventuale decisione potrà presumibilmente arrivare solo dopo che si definisca la questione degli assetti futuri”, ha aggiunto la Castelli.
“In ogni caso la Commissione ha rappresentato che l’eventuale assenso al nuovo piano” sarebbe subordinato “ad ulteriori misure di compensazione da definire con la stessa commissione per il mancato rispetto di alcuni degli impegni presi nel 2017”, ha poi precisato il vice ministro.
“A oggi risulta averne richiesto l’accesso soltanto il Fondo Apollo, ulteriori soggetti interessati ad accedere alla ‘data room’ verranno in ogni caso comunicati dalla banca nel rispetto degli obblighi di trasparenza imposti dalla disciplina sui mercati finanziari”, ha poi spiegato la Castelli.
“Sul fronte dei costi la banca proseguirà l’efficientamento. Il nuovo piano di Mps prevede il rafforzamento della presenza della banca sul territorio, per recuperare le quote di mercato perdute. Allo stesso tempo, esclude radicali trasformazioni del modello operativo, che richiederebbero investimenti significativi a fronte di benefici futuri incerti, rischiando di compromettere la dismissione della partecipazione statale entro il 2021”, ha poi sottolineato il vice ministro.