Nel primo semestre 2021, Emak ha realizzato ricavi per 33 milioni, in aumento del 34,5% rispetto ai 247,5 milioni. L’incremento deriva dalla crescita organica per il 35% e dalla variazione dell’area di consolidamento per il 2,3%, in parte attenuato dall’effetto cambi negativo per il 2,8%.
Oltre al miglioramento rispetto ai primi sei mesi del 2020, impattati dalla pandemia, anche il confronto con il primo semestre 2010 ha evidenziato una crescita del 33,8% a parità di area di consolidamento.
L’Ebitda adjusted è aumentato a 53,7 milioni dai 33,2 milioni del pari periodo 2020 con una marginalità salita al 16,1% (13,4% nel 1H20), beneficiando del significativo incremento dei volumi di vendita e del contenimento dell’incidenza dei costi operativi e del personale.
L’Ebit è sostanzialmente raddoppiato a 42,2 milioni dai 21,8 milioni del primo semestre 2020, mentre l’utile netto è passato da 10,9 milioni a 31,6 milioni.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto risulta pari a 125,2 milioni, sostanzialmente in linea ai 126,5 milioni al 31 dicembre 2021.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, Emak ritiene che l’ottimo andamento delle vendite nel mese di luglio, unitamente ad un portafoglio ordini superiore alla normalità del periodo, dovrebbe mitigare gli effetti dell’eventuale volatilità della domanda che potrebbe essere impattata dall’incertezza sull’uscita definitiva dalla pandemia.
In tale scenario, il management ha rivisto le aspettative di crescita del fatturato per l’intero anno in un range tra il 17% e il 21%, in aumento rispetto alla precedente guidance tra il 15% e il 20%, con un conseguente miglioramento della profittabilità, del cash flow e della solidità dei fondamentali.