Global Markets Energy – Eni potrebbe optare per una strategia verde in Kazakistan

Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore energetico e delle utilities:

Proseguono senza una precisa direzione le principali piazze finanziarie europee. A Londra il Ftse 100 cede lo 0,2%, mentre il Ftse Mib arretra dello 0,1%. Il Dax a Francoforte guadagna lo 0,3%. A Wall Street, Nasdaq a +0,3%, mentre S&P 500 e Dow Jones avanzano dello 0,2%.

Si è interrotta, dopo otto sedute consecutive al ribasso, la serie negativa del petrolio, la più lunga da inizio 2020. Il greggio che aveva perso quasi l’8% nell’ottava precedente, con il più forte sell-off su base settimanale dallo scorso ottobre, ha aperto anche la seduta odierna all’insegna degli acquisti, supportato anche da un dollaro più debole. Il Brent guadagna il 2,2% a 69,9 dollari al barile, cosi come il WTI (+2,2%) al momento si attesta a quota 67,1 dollari.

Il Kazakistan metterà in palio 22 concessioni oil & gas per attrarre nuove compagnie petrolifere, anche di medio-piccole dimensioni. Il piano sarà però bilanciato da un programma di ulteriori investimenti nelle energie rinnovabili, così da portarle al 6% del
mix produttivo entro il 2025, al 15% al 2030 e al 50% nel 2050.

Le due scelte del piano energetico kazako sono in linea con la strategie adottata dalle maggiori oil company, comprese quelle già presenti in forze nel Paese, a cominciare proprio
da Eni, impegnata in due dei tre giacimenti super-giant del Kazakistan, Kashagan e Karachaganak, ma determinata a crescere sul fronte delle rinnovabili.

I blocchi più ambiti sono localizzati nella regione di Atyrau, quella con la maggiore concentrazione di attività upstream. La tabella di marcia prevede l’iscrizione alla gara entro il 19 ottobre, con assegnazione un mese dopo, il 19 novembre. Eni, in particolare, è diventata anche co-operatore nel blocco esplorativo Isatay e Abay, L’obiettivo di breve termine del governo è mantenere la produzione ai livelli del 2020, quindi poco sopra quota 1,7 milioni di barili al giorno, nonostante la leggera flessione registrata a Karachaganak, Kashagan e Tengiz. In particolare, dalle relazione semestrale Eni, la produzione di idrocarburi nel Paese risulta scesa a 150 mila barili al giorno dai 171 mila dello stesso periodo del 2020. Poi ci sono gli investimenti destinati all’ampliamento degli impianti produttivi di Kashagan, dov’è in costruzione l’1Bcma Kashagan Gas Processing Plant. Il completamento dell’attuale fase di sviluppo prevede di portare la produzione giornaliera a 450 mila barili.